Questa mattina a Qdpnews.it è arrivata una telefonata da un numero sconosciuto: un cittadino di San Zenone degli Ezzelini – che ha chiesto di rimanere anonimo, ma che ha assicurato di non essere in nessun modo imparentato alle persone coinvolte nel caso a cui fa riferimento – chiede di poter fare un appello alla comunità dei lettori che stanno seguendo la vicenda dell’investimento di via Vittorio Veneto a Paderno costato la vita alla 22enne Miriam Ciobanu, in particolare sugli ultimi dettagli che attribuiscono al 23enne, residente proprio a San Zenone, la positività nelle analisi che verificano l’assunzione di alcool e stupefacenti prima dell’investimento.
“La scorsa notte è morta una ragazza di 22 anni. Non la conoscevo ma penso ai miei nipoti e mi fa tremare questa cosa che si possa morire così – ha voluto commentare -. Non uccidiamo un altro giovane con i nostri giudizi affrettati. Bene: leggiamo pure i giornali e prendiamo atto di quanto è successo, ma facciamolo senza puntare il dito con questa insensibilità, con questa cattiveria ignorante e inetta. Lo dico anche alla gente di San Zenone, per prima, che come me questo ragazzo magari lo conosceva e prima lo vedeva molto diversamente. Vedevo la sua macchina qui davanti a casa”.
“‘E pensa che era anche un così bravo ragazzo. Lavorava pure sento dire, come se si fosse trasformato in qualcos’altro. Ho letto poi che c’è chi lo chiama addirittura assassino o drogato, senza capire che dietro a quell’enorme casino che ha combinato c’è una famiglia, ci sono degli amici e una fidanzata, che in questo momento stanno soffrendo tanto. Da quello che ha fatto non si scappa, pagherà per sempre anche senza stare in carcere, non c’è bisogno di rincarare la dose con le nostre sciocchezze da bar”.
“Mi dispiace tanto per quella ragazza, questo scrivetelo bene – chiede il cittadino -. Poco importa cosa facesse in mezzo alla strada di notte: chiunque ha diritto a non morire così. Però questo ragazzo va salvato dal giudizio spietato della gente: non per giustificarlo, ma per salvargli la vita. Gli va fatto capire che ha sbagliato tante cose, troppe, e che deve pensarci su bene prima di tornare a vivere tranquillo. Le punizioni dovrebbero servire a questo, non a dare il colpo di grazia. Venire arrestati a 23 anni per omicidio stradale con il sangue di una ragazza sulla coscienza: non vi sembra abbastanza?”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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