Provare il refrigerio dell’aria condizionata “naturale”, immersi nel fitto intreccio dei carpini, che d’estate formano un’ombrosa galleria, in cui camminare a piedi nudi sul manto erboso e meditare sulla bellezza donata da un giardino di montagna. E’ una delle tante piacevoli sorprese che riserva il Giardino Vegetazionale “Astego” di Pieve del Grappa, facente parte dei Giardini Botanici e delle aree naturalistiche di Veneto Agricoltura.
A 450 metri di altitudine, seguendo una strada che si addentra nel bosco sopra Crespano, si arriva in questo straordinario sito verde, gestito dall’agenzia regionale per raccogliere, in undicimila metri quadrati, 650 specie botaniche che rappresentano la biodiversità del massiccio del Grappa.
Alberi, arbusti, fiori di ogni genere, licheni, rocce, stagni, torrenti, roseti, erbe officinali e aromatiche, piccoli prati, coltivazioni orticole, piante da frutto e persino la ricostruzione di una trincea compongono l’universo naturalistico, costruito su terrazzamenti che, in successione, esemplificano il mutare della vegetazione, dalla pianura ai piedi delle Prealpi venete fino alle quote più alte del Grappa (1775 metri).
Una costellazione di ecosistemi in cui prolifera un “popolo”, quasi invisibile a sguardi frettolosi. Ma a ben guardare nel giardino si vedono anfibi, ramarri, pesci rossi, una miriade di insetti, libellule ed effimere, diverse varietà di uccelli. Ed è l’habitat ideale per la vita delle api, che altrove sono minacciate dalla chimica.
Probabilmente il nome Grappa deriva dal prelatino “krapp”, ovvero roccia. E un giardino roccioso in miniatura, tra rododendri e licheni, accoglie i visitatori del giardino vegetazionale, che è stato eretto laddove in passato c’era un vivaio.
“Qui fu aperto un vivaio per coltivare piante e alberi da mettere a dimora nel Grappa, la cui vegetazione era stata devastata dalla prima guerra mondiale”, racconta Alessandro Manera, il direttore del giardino, condotto con la collaborazione di una squadra di giardinieri ed esperti botanici (Giuseppe, Paolo e Fabrizio), che ogni giorno si occupa della necessaria manutenzione e di arricchire di novità il patrimonio naturalistico.
Recentemente sono stati realizzati l’orologio floreale e la meridiana orizzontale, che consentono di sapere che ora è grazie alla posizione del sole e dei diversi movimenti di chiusura e schiusura delle corolle.
Il giardino vegetazionale è una grande tavolozza verde, punteggiata di giallo (l’iperico), lilla (la lavanda), arancione (la calendula), bianco (le margherite), rosso (le rose) e di tanti semplici fiori di campo che in natura costellano i prati della montagna veneta.
“Forse pochi lo sanno, ma il Grappa è tra i primi cinque siti in Europa per la ricchezza delle specie vegetali”, afferma Manera.
Nelle terrazze sono stati ricostruiti gli ambienti della faggeta, del querceto e del castagneto, ma anche le modifiche apportate dall’uomo, in tempi molto remoti, come la coltura dell’ulivo e della vite.
Un ambiente adatto a far conoscere a bambini e ragazzi (ma anche agli adulti) quali meraviglie riserva la natura montana. La vocazione didattica ed educativa del giardino di Veneto Agricoltura è stata affidata all’associazione “Salvatica” di Pieve del Grappa.
Ne fa parte Elena Torresan, insieme ad altre cinque guide naturalistiche: “Ognuno di noi apporta la propria specifica competenza, per la creazione del programma di eventi, visite guidate, laboratori e corsi che proponiamo per far conoscere la biodiversità del giardino e dei suoi ecosistemi”.
La musica sui terrazzamenti, le passeggiate a piedi scalzi, i pic nic al tramonto, le letture in natura, i corsi sugli oli essenziali, la danza tra gli ambienti vegetazionali, i momenti di gioco, i laboratori sui semi e anche quelli di scrittura autobiografica sono tra le tante occasioni proposte da “Salvatica” per mettere in stretta relazione i visitatori con la natura del Grappa, racchiusa in uno “scrigno” di due ettari, aperto nei fine settimana di luglio, agosto, settembre e ottobre. Informazioni più dettagliate sul programma www.salvatica.it/astego e www.venetoagricoltura.org.
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