Si percepiva chiaramente, sabato sera in piazza a Crespano di Pieve del Grappa, l’intensità dell’antico sentimento d’orgoglio che il paese intrattiene con la propria Società Filarmonica: un concerto che si è tenuto sotto un cielo sereno e con una temperatura ottimale e che, anche per questo motivo, ha potuto ospitare migliaia di persone.
Ma anche sotto la pioggia o col freddo c’è da considerare che i pievigini sarebbero comunque andati ad ascoltare quello che è da ormai due secoli il primo riferimento per chi voglia fare musica nel Comune: un’associazione che, grazie alla propria longevità, è oggi composta da oltre centocinquanta persone tra aspiranti musicisti, allievi e insegnanti.

Il compleanno dei duecento anni dell’associazione è stato celebrato con vari eventi a partire dal 16 giugno: dai sassofoni di Rosario Giuliani al corno e clarinetto degli Orlando e ai solisti dell’Orchestra Facco, l’associazione ha chiamato a Crespano anche i Los Massadores, venerdì, per poi lasciare spazio alla serata più importante e memorabile. Dalle 21 e 30 circa a oltre le 23, la Società Filarmonica di Crespano è stata diretta dal maestro Diego Bortolato e Cristiano Torresan e ha intrattenuto gli spettatori in note che hanno emozionato e commosso i presenti, disposti sui gradini della chiesa o seduti tra le fila in piazza, ricordando anche chi dell’associazione ci ha già lasciato.
In prima fila anche l’amministrazione comunale, con la sindaca Annalisa Rampin e il vicesindaco Davide Michelon, ma anche tanti altri assessori e consiglieri anche dei Comuni limitrofi sono venuti a complimentarsi con l’associazione per quella che è stata una storia d’eccellenza destinata a continuare.

Un’antica storia di passione per la musica
Il racconto, presentato con la dizione impeccabile dell’attore Gianluca Mancuso, ha avuto inizio da quei documenti che accertano che la nascita della Società risalga al 1823, anche se non è detto che un gruppo musicale non esistesse anche prima di quella data. Infatti c’è chi riferisce che alcuni documenti dimostrano l’esistenza di una banda musicale a Crespano già nel 1770, spinta dall’allora parroco don Felice Ziliotto.
Fu nel 1829 che Antonio Vanzini si adoperò per ricostruirne il sistema d’insegnamento musicale, riuscendo a istituzionalizzare la società con un preciso statuto. Tra coloro che l’hanno voluta, c’era anche monsignor Giovanni Battista Sartori Canova, il fratellastro del celebre artista.

Il percorso della Società Filarmonica, che durante la serata è stato documentato anche attraverso immagini storiche, si è poi sdoppiato tra Banda e Orchestra, eseguendo in paese una grande varietà di opere. Nella biografia ufficiale della Società, si cita che “fatte salve le due guerre mondiali, l’attività musicale è stata pressoché ininterrotta”. Sono stati ricordati tutti i presidenti, primo tra gli altri Roberto Andolfato, che ha mantenuto questa carica per 48 anni consecutivi, ma tra i nomi d’eccellenza è stato reso onore anche a Enrico Caruso e ai fratelli Zardo, uno dei quali incontrò persino lo zar Nicola II.

La Scuola di Musica, la cui sede è proprio lì accanto alla piazza di Crespano dove si è tenuto il concerto, è stata considerata la fiamma inestinguibile dell’associazione, capace di trasmettere in qualche modo di generazione in generazione una passione primordiale per il tempo e per il ritmo, per l’eleganza dei suoni, per la precisione dell’esecuzione e il rispetto della composizione.

Questo percorso ha portato col tempo la Società Filarmonica di Crespano a guadagnarsi un posto d’onore al cospetto di papa Giovanni Paolo II e a incidere il primo cd nel 1999. Farne parte oggi significa partecipare a diverse trasferte, vista l’ampiezza del repertorio, di cui anche il pubblico di sabato sera ha avuto un assaggio. Erano tanti sul palco soprattutto i giovani e i giovanissimi; quindi, oltre all’orgoglio anche dei genitori seduti in platea, è stato trasmesso alla comunità anche un segnale di speranza e di rinnovato impegno per il futuro.
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