Il tanto atteso primo colpo di benna è arrivato alla presenza di autorità militari e civili, tutte soddisfatte di avere completato un iter che negli anni ha dovuto subire diversi intoppi. Dell’ex base Nato sul versante nord di Cima Grappa entro un mese non rimarrà più nulla, se non qualche fotografia e i filmati realizzati e pubblicati su Youtube nonostante i divieti di ingresso e i pericoli di crollo.
“Restituiamo dignità all’area sacra dove riposano migliaia di soldati – ha detto il Generale Gualtiero Mario De Cicco, commissario generale per le onoranze ai Caduti – e riportiamo questo terreno allo stato in cui si trovava quando il Sacrario è stato costruito. Demolire queste strutture ormai inutilizzate da decenni era un’idea contenuta già nei progetti legati al centenario della Grande Guerra”.
L’ex base militare era stata costruita e gestita dalla Nato ed è rimasta operativa fino agli anni ’70, prima per gestire gli apparati di una batteria di missili antiaerei e successivamente come centro per la sorveglianza delle telecomunicazioni dell’Esercito Italiano. Già molti materiali, come la copertura e le suppellettili, erano stati smaltiti nel corso degli anni; quel che resta sarà per quanto possibile recuperato, in base alle indicazioni date dalla Regione Veneto, con analisi da parte dell’Arpav e l’intervento di un’apposita ditta specializzata. Per evitare la dispersione di polveri, le operazioni di demolizione dell’edificio principale (previste in una decina di giorni) sono accompagnate dall’uso di idranti; al lavoro ci saranno una dozzina di uomini con una quindicina di mezzi del 2° Reggimento Genio della Brigata Alpina Julia.
“Finalmente siamo arrivati ad aprire il cantiere – aggiunge Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa – contiamo anche nella stabilità meteorologica. Siamo riusciti a far finanziare l’intervento per eliminare questo “mostro” che si colloca nel territorio del Grappa, che da poche settimane è diventata Area Mab dell’Unesco. L’anno prossimo dovremmo vedere anche l’avvio della riqualificazione del Sacrario e riuscire a recuperare altrove la cubatura esistente. Siamo arrivati a questo risultato con l’impegno di tutti: sindaci, Onor Caduti, Esercito, Regione, Governo hanno fatto la loro parte per dare una risposta che da tempo si attendeva”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it