Era il 15 agosto 1924: nel giorno della Festa dell’Assunta, veniva solennemente aperta al culto la nuova chiesa arcipretale di Pieve di Soligo, che poi sarebbe stata completata e quindi consacrata il 25 settembre 1937 dal vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Eugenio Beccegato.
E la ricorrenza di un secolo fa, che sanciva l’inizio della vita di fede nel maggiore edificio sacro del Quartier del Piave su progetto del noto architetto Domenico Rupolo, veniva celebrata con lo svolgimento del Congresso Eucaristico Diocesano, al quale parteciparono circa ventimila fedeli, secondo le fonti dell’epoca.
La nuova chiesa veniva a sorgere in un’area adiacente a quella dell’arcipretale precedente, sempre dedicata a Santa Maria Assunta, esistente fin dal 1300, con stile romanico a una sola navata, circondata da portico sui tre lati, che venne demolita nella primavera del 1924.
Come ricorda l’autrice Silvia Bevilacqua nel volume “Arte per il Sacro. Nel Quartier del Piave e nella Vallata” (2001), la prima citazione documentaria della chiesa pievigina, dedicata alla Madonna e col titolo di Pieve, risale al 1192, ma scavi effettuati nella seconda metà del 1800 rivelarono che “in quest’area vi erano tracce funerarie di epoca romana, segno che l’individuazione sacrale di tale luogo rialzato sulla sponda sinistra del Soligo si può far risalire all’epoca dell’urbanizzazione di questo territorio”.
I lavori per la costruzione dell’attuale Duomo – di recente restaurato nella facciata e nella copertura – vennero avviati nel 1906: come ricorda il compianto sindaco emerito di Pieve di Soligo, Pietro Furlan, sul periodico trimestrale “La Nostra Pieve” del dicembre 2006, la solenne posa della prima pietra avvenne il 9 settembre 1906, con la messa presieduta dal vescovo Caron. I lavori inizialmente furono condotti in economia sotto l’occhio vigile di Sperandio Gerlin, e nel 1917 si era arrivati all’altezza delle navate laterali. Arrivò poi il drammatico periodo dell’invasione austro – tedesca, e l’opera di edificazione venne sospesa, per riprendere definitivamente nell’aprile 1922.
Come detto, la nuova chiesa arcipretale di Pieve di Soligo, dedicata a Santa Maria Assunta, venne aperta al culto il 15 agosto 1924, presenti due vescovi, il vittoriese Beccegato e il bellunese Cattarossi. Fra il 1935 e il 1936 sui procede alla decorazione interna del nuovo edificio sacro, mentre nel 1937 vennero completate le navate e realizzato l’altare maggiore, motivi per cui la solenne consacrazione del tempio avvenne il 25 settembre 1937.
Ad anni molto più recenti occorre invece risalire per l’elevazione alla dignità di Duomo della chiesa arcipretale, avvenuta per iniziativa dell’allora vescovo della diocesi vittoriese, monsignor Alfredo Magarotto, e suggellata in una lapide posta all’ingresso dell’edificio il 9 settembre 2006.
Come racconta l’arciprete emerito monsignor Giuseppe Nadal sullo stesso numero citato de “La Nostra Pieve”, “il 22 febbraio 2003 il nostro vescovo Alfredo Magarotto era qui tra noi per l’inaugurazione della nuova illuminazione. Terminata la messa, prima della benedizione, senza preannunci e con grande sorpresa di tutti, dice: “D’ora in poi questa chiesa si chiamerà Duomo”.
Cercando poi di indovinare le motivazioni di questo gesto così bello e significativo, monsignor Nadal ebbe a dire al Vescovo: “Forse perché la chiesa è bella, perché è grande, perché contiene le spoglie del venerabile Giuseppe Toniolo; forse perché la parrocchia ha dato tanti sacerdoti alla diocesi, e tra questi quattro Vescovi…!”. E la riposta del Vescovo: “È proprio per queste motivazioni, e le vedrai scritte nella bolla di nomina”!”. E così fu.
Il Duomo di Pieve di Soligo custodisce importanti e preziose testimonianze di fede e di arte sacra, illustrate e narrate tra l’altro nel filmato breve della collana video Luoghi del Sacro in terra Unesco.
Tra queste opere, figura anche lo splendido ciclo di affreschi sulla vita di Gesù della celebre pittrice e scultrice pievigina Marta Sammartini (1900-1954), della quale si commemorano nel 2024 i settant’anni dalla morte.
“La nostra bella chiesa, prima arcipretale e ora Duomo – commenta l’arciprete-parroco monsignor Luigino Zago – è da sempre un imprescindibile punto di riferimento per la comunità pievigina, e anche per tutto il Quartier del Piave. Con il titolo di Duomo attribuito da monsignor Magarotto nel 2003, la significatività del nostro più importante luogo religioso si è estesa a tutta la diocesi”.
L’anniversario dell’apertura al culto, nel giorno dell’Assunta, è stato ricordato anche in chiesa da don Luigino con i sacerdoti, che hanno definito il Duomo un “riferimento per generazioni passate, presenti e future per la sua posizione strategica dal punto di vista territoriale ma anche e soprattutto per la sua tradizione di fede e di vita per tutta l’area”.
“L’attuale Duomo nacque sotto la guida di Monsignor Domenico a Martin che resse la parrocchia dal 1916 al 1966 – ricorda il sindaco Stefano Soldan -. Un arco di tempo straordinario caratterizzato da grandi tragedie e distruzioni dovute ai due conflitti mondiali, e alla successiva fase di ricostruzione e sviluppo di Pieve di Soligo. Sotto la sua guida anche il paesaggio urbano è cambiato e in particolar modo la settecentesca chiesa viene sostituita dall’attuale duomo. Segno di una comunità in crescita ed espansione”.
“Il centenario dall’apertura al culto ci pone una doverosa riflessione sull’impegno degli uomini del passato che hanno animato la nostra comunità e sul futuro e sul dovere di mantenere e conservare le opere consegnateci. L’amministrazione comunale si sente vicino in questo importante anniversario e sicuramente non mancheranno occasioni per celebrarlo”.
Tutte queste ricorrenze importanti per la comunità cristiana pievigina saranno sicuramente ricordate nel concerto conclusivo del Festival La Musica nel Sacro in programma domenica 20 ottobre alle ore 16 proprio in Duomo.
(Autore: Beatrice Zabotti)
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