Appena pochi giorni fa ad essere scoperti sono stati due cittadini pievigini, colpevoli di aver abbandonato i sacchetti della propria immondizia in piazzetta San Francesco e nella zona vicino al cinema Careni. Pochi giorni prima era stata la volta di un cittadino di Refrontolo, seguito in breve tempo da un’altra cittadina pievigina. E’ solo una parte del bollettino nero dei cosiddetti “ecofurbi” contro i quali l’amministrazione di Pieve di Soligo ha iniziato una vera e propria lotta, senza nessuno sconto.
Una guerra contro l’inciviltà, la maleducazione e il non rispetto di quelle regole che tutti dovrebbero osservare, sia nel rispetto degli altri cittadini, sia dell’ambiente. Per chi è stato rintracciato e identificato, la multa è di 200 euro se residente a Pieve di Soligo, il doppio se residente fuori Comune. La mattina di lunedì scorso Qdpnews.it ha seguito nella sua attività di perlustrazione e pulizia del territorio Walter Tormena (nella foto sopra), l’operatore comunale ormai specializzato nella ricerca di prove per incastrare gli ecofurbi, e l’assessore alla sicurezza Roberto Menegon (a destra nella foto sotto), il primo ad attivarsi nella lotta contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti.
Una delle colpe più comuni è quella di usare i cestini pubblici per depositare sacchetti con all’interno rifiuti di vario genere, dai più disparati a quelli comuni, che dovrebbero essere smaltiti seguendo le regole della raccolta differenziata. L’occhio clinico di Walter ormai li riconosce con facilità: una volta estratti dal cestino, vengono aperti e passati in rassegna alla ricerca di elementi che possano far risalire all’autore del gesto. Un paio di jeans di marca, scarpe, una sella per la bicicletta, residui di cibo, lattine e bottiglie, persino sassi e foglie, non manca nulla. Oggetti che poi vengono portati in magazzino e smistati a seconda della loro natura. Una routine necessaria, che però porta inevitabilmente ad allungare i tempi dei lavori, con una perdita anche dal punto di vista economico.
“Questa mattina (lunedì scorso, ndr) rispetto ad altre volte è andata pure bene – scherza Walter – solo poco tempo fa ho trovato delle statue e una serie di trofei. Pensare che questi cestini, che il lunedì mattina sono pieni e strabordano, sono stati svuotati appena prima del weekend. Se venissero usati veramente per il loro uso, per gettare un fazzoletto, uno scontrino o il biglietto alla fermata del bus basterebbero e non si dovrebbe fare un nuovo giro per svuotarli appena uno e due giorni dopo. Domani la situazione sarà la stessa”.
Non mancano anche sacchetti interi di pannolini, che sempre più spesso vengono anche questi gettati nei cestini pubblici. Un gesto ugualmente incomprensibile, visto che la Savno offre gratuitamente il servizio di raccolta dei pannolini sporchi a tutte le famiglie che lo richiedono. Alla base, con ogni probabilità, l’ipotesi sta nel fatto che chi li getta nei cestini non paghi neppure la bolletta Savno ed è per questo motivo che, dopo aver intensificato i controlli, sono partiti anche dei controlli incrociati con la ditta.
Bottiglie di alcolici e lattine di birra non mancano in nessuno dei cestini esaminati, soprattutto se questi sono situati vicino a zone verdi, come nel caso del parco del Soligo, oppure vicino ad una zona con panchine. Qui, oltre all’abbandono dei rifiuti, entrano in ballo anche altri problemi sociali, visto che i colpevoli di ciò sono soprattutto i giovanissimi, e di sicurezza. “Rifiuti di questo genere non mancano mai – spiega l’assessore Menegon – e le zone sono controllate anche dalla polizia municipale. Ma dai quantitativi di alcool, si capisce che ci sono grandissimi problemi”.
La precisione di Walter è aiutata anche da due fototrappole, che posizionate in luoghi sensibili del paese con le loro immagini hanno permesso di incastrare diversi dei colpevoli: solo negli ultimi due mesi sono stati più di venti i verbali emessi. Un traguardo che dà grande soddisfazione, ma che dà anche quella spinta in più a continuare ancora con maggiore impegno in questa battaglia. Ecofurbi, siete avvisati.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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