Il protagonista del secondo appuntamento di “Parole controtempo”, rassegna realizzata dal Comune di Pieve di Soligo e La Chiave di Sophia, sarà l’antropologo Matteo Meschiari. Dopo aver approfondito la parola “futuro” con il filosofo Francesco D’Isa, si esplorerà ora il termine “limite”, in particolare in relazione al paesaggio e al modo in cui lo abitiamo, ma anche alla storia e alle relazioni, per scoprire che il limite non solo separa, protegge, ma può anche spingerci oltre. Appuntamento domani giovedì 13 febbraio alle ore 21 all’Auditorium Battistella Moccia, ingresso gratuito con prenotazione consigliata.
La rassegna “Parole Controtempo” ruota attorno a concetti del contemporaneo da esplorare da vicino, con calma e attenzione; sono parole abusate o incomprese, snobbate o dimenticate, che però sfuggono al fluire del tempo e per questo chiedono di essere rivalutate e discusse collettivamente. I quattro appuntamenti, sempre molto apprezzati dal pubblico, vogliono essere un viaggio che le attraversa in compagnia di grandi pensatrici e pensatori della nostra epoca come un invito a risvegliare il proprio senso critico e porre il riflettore sulla propria interiorità e sulle relazioni con gli altri. Ecco perché è adatta – nelle intenzioni degli organizzatori – a un pubblico vasto ed eterogeneo, trattando di argomenti che fanno parte della vita quotidiana di chiunque.
Si è soliti pensare al concetto di “limite” come ostacolo, ciò che separa e segna, una barriera fisica e mentale. L’obiettivo di Matteo Meschiari sarà però proprio quello di dimostrare come il “limite” possa essere anche una via che apre a nuove possibilità, un luogo d’incontro tra l’individuo e il mondo esterno, un confine che spinge a riflettere sul nostro rapporto con la terra. Verrà approfondito questo concetto in rapporto al paesaggio, ai modelli abitativi dal paleolitico all’Antropocene e ai grandi passaggi d’epoca nella storia, ma anche nella propria intimità e nelle relazioni con il mondo e con l’altro. Proprio con il tentativo di aprirci a questa nuova prospettiva, Meschiari, in dialogo con Elena Casagrande, approfondirà “limite” calandolo nell’esperienza quotidiana e di vita di ciascuno di noi.
Matteo Meschiari
Matteo Meschiari è scrittore e antropologo, professore di Geografia all’Università degli studi di Palermo. Le sue ricerche si concentrano su temi quali il paesaggio in letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio percepito e vissuto in occidente e nelle culture indigene. Rappresentante dell’antropologia narrativa ha scritto e curato una vasta produzione di saggi, romanzi, poesia e libri per l’infanzia. Tra le sue opere più recenti Artico nero. La lunga notte dei popoli dei ghiacci (2016), Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre (2019), Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo (2020), Geografie del collasso. L’Antropocene in 9 parole chiave (2021), Landness. Una storia geoanarchica (2022), Kosmos (2023), La fabbrica dei mondi. Geografie immaginate e Territà (2024).
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: La Chiave di Sophia)
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