Si sono chiuse con una denuncia a piede libero per lesioni aggravate le indagini condotte dai Carabinieri in merito all’aggressione ai danni di due quarantenni di origine bengalese la notte di Pasqua, avvenuta in piazza Vittorio Emanuele II, a Pieve di Soligo.
A finire nei guai è un impiegato trentenne di Follina, italiano e incensurato. Ad incastrarlo sono state le testimonianze raccolte dagli uomini dell’Arma, che allo stesso tempo hanno smentito che l’aggressore fosse un rugbista della zona, come ipotizzato in un primo momento.
Il diverbio (poi degenerato) tra i due stranieri ed il loro aguzzino, la notte tra sabato 31 marzo e domenica 1° aprile, sarebbe scoppiato per futili motivi legati alla circolazione stradale. L’aggressore sarebbe sceso dall’auto ed avrebbe strattonato uno dei due. L’altro a quel punto si sarebbe messo in mezzo, cercando di fare da paciere, ricevendo in cambio un pugno che gli ha provocato la frattura della mandibola. Lo straniero è dovuto ricorrere alle cure prima dell’ospedale di Conegliano e poi di Treviso: le ferite sono state giudicate guaribili in circa 30 giorni.
Secondo quanto riportato dal datore di lavoro del bengalese nei giorni seguenti all’episodio – che insieme al proprio dipendente si era recato in caserma per sporgere querela – l’aggressore sarebbe stato un rugbista della zona; un’ipotesi smentita dai successivi accertamenti dei Carabinieri, che hanno stretto il cerchio intorno ad un impiegato di Follina. Ora l’uomo dovrà rispondere ad una denuncia a piede libero per lesioni aggravate.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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