Si è tenuto nella serata del 25 novembre, al Teatro Careni, lo spettacolo intitolato “Interpretare Zanzotto: Haiku for a Season” diretto da Lello Voce, con l’artista newyorkese Helga Davis su musiche di Andrea Liberovici.
Ad inaugurare la serata è stato il consulente letterario dello spettacolo, Stefano Dal Bianco, ricercatore universitario e curatore dell’opera di Zanzotto che ha contestualizzato e illustrato le caratteristiche di “Haiku for a season – Haiku per una stagione”, ultima raccolta poetica dell’autore pievigino.
“L’haiku è un tipo di componimento poetico giapponese dalla tradizione secolare. Prevede solo tre versi, brevissimi, che catturano con parole essenziali momenti precisi di una stagione. Negli anni Ottanta – prosegue Dal Bianco – Zanzotto si prese una sorta di “vacanza dall’italiano”, cimentandosi con una forma poetica giapponese e facendolo perlopiù in lingua inglese. Il suo era un inglese rudimentale, a tratti bambinesco: per lui fu un’auto-terapia”.
Protagonisti sul palco Lello Voce ed Helga Davis che hanno interpretato gli haiku di Zanzotto rispettivamente in italiano e in inglese. “È la prima volta che mi avvicino all’opera di Andrea Zanzotto” ha commentato la cantante, nota, fra le altre, per la sua collaborazione con il regista statunitense Robert Wilson.
“È stata una scoperta bellissima arrivare in un posto nuovo, dall’altra parte del mondo, e ritrovarmi ad esplorare la mia stessa lingua madre, scoprendone nuove sfumature attraverso lo sguardo del poeta. Gli haiku di Zanzotto, per la loro forma essenziale, sono carichi di espressività. Vanno subito al sodo, senza spazio per il chiacchiericcio”.
È la prima esperienza in provincia di Treviso per Helga Davis che già parla di Pieve di Soligo come il suo nuovo “happy place”, un posto felice.
“Nonostante conoscessi solo Andrea Liberovici, con cui ho collaborato in passato, mi sono sentita subito in famiglia. Anche con gli altri artisti coinvolti nello spettacolo si è instaurato fin dalla prima prova un rapporto di fiducia. Mi dispiace poter rimanere in Italia così poco, ma gli impegni chiamano. Mi auguro di tornare qui anche l’anno prossimo”.
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