Al via le olimpiadi nazionali di dibattito a Roma: in gara 4 allievi dell’Isiss Casagrande di Pieve di Soligo

A partire da oggi, martedì 26 marzo, i migliori debaters delle scuole italiane si sfideranno nel corso di quattro giornate ricche di emozioni che al termine dei 57 dibattiti in programma decreteranno la squadra vincitrice di questa seconda edizione delle Olimpiadi di Debate.

Un evento al quale partecipa anche il Veneto con il proprio team composto da 4 allievi dell’Isiss “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo (nella foto), accompagnati dalla loro docente coach. Dopo aver superato le selezioni regionali lo scorso 3 febbraio, i ragazzi si sono assicurati il pass di partecipazione alla sessione finale di Tivoli. Un evento che riflette il crescente interesse nei riguardi di questa disciplina e rappresenta il momento culminante di due anni di preparazione che ha coinvolto oltre 1300 studenti, 440 scuole e 350 docenti in corsi di formazione base e di approfondimento.

Ma che cosa è il debate e quali sono le sue finalità? Un dibattito è una discussione formale, governata da precise regole di condotta, nella quale due squadre, composte ciascuna da due o tre studenti, sostengono e controbattono un’affermazione data, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro), senza che questa posizione rifletta necessariamente la propria opinione. Caratteristica essenziale del dibattito è quindi data dalla possibilità di essere chiamati a difendere opinioni in contrasto col proprio pensiero, chiedendo quindi allo studente una forma di flessibilità mentale e di apertura alle altrui visioni tanto più necessaria in tempi di rigidità e di aprioristica difesa ad oltranza delle proprie posizioni.

Una pratica consolidata da tempo nelle scuole, nei college e nelle università straniere, tanto che le prime società di dibattito, fondate negli Stati Uniti e nel Regno Unito alla fine dell’ottocento, avevano già allora come finalità principale quella di sviluppare la capacità di “parlare in pubblico e dibattere”. Promuove la capacità di ascolto nel rispetto delle idee e delle posizioni degli avversari e favorisce l’educazione alla cittadinanza democratica e partecipativa. Il dibattito regolamentato ha infatti come scopo quello di fornire gli strumenti per analizzare questioni complesse migliorando in questo modo la comprensione critica di temi d’attualità.

Un’iniziativa sostenuta e patrocinata dal Miur, che sin da principio si è attivato per rendere operativa una struttura nazionale che con il supporto degli Uffici scolastici regionali e di scuole polo regionali realizza corsi di formazione al debate per docenti e studenti delle scuole italiane. Ma un ruolo importante e significativo ha svolto e continua a svolgere anche Indire, attraverso il Movimento avanguardie educative, che annovera il debate tra le principali idee innovative del Manifesto del Movimento.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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