Ieri sera, mercoledì 13 aprile, si è tenuto all’Auditorium Battistella-Moccia di Pieve di Soligo l’incontro pubblico dal titolo “Gli occhi dell’adulto e del bambino. La prevenzione comincia guardandosi allo specchio”. L’occhio, infatti, è lo “specchio” dello stato di salute del corpo. L’ipertensione arteriosa, il diabete, il funzionamento delle vie biliari, ad esempio, si possono evidenziare anche con una visita dall’oculista.
L’incontro, promosso da Banca Prealpi SanBiagio e dall’associazione di mutuo soccorso NoixNoi, presente con il presidente Flavio Salvador, ha visto la partecipazione scientifica e organizzativa del Centro di Medicina e il sostegno del Comune di Pieve di Soligo. Moderata dal giornalista Marco Ceotto, la serata è iniziata con il saluto del vicesindaco di Pieve di Soligo Luisa Cigagna, a cui sono seguiti gli interventi del dottor Federico Anselmucci della clinica oculistica del Centro di Medicina di Padova e dell’ortottista dottoressa Chiara Sabatini del Centro di Medicina di Conegliano.
L’evento ha posto l’attenzione soprattutto sulle patologie che hanno subìto un’impennata a causa del Covid-19 come, ad esempio, gli occhi irritati e la congiuntivite, la disidratazione per l’uso protratto delle mascherine nella vita quotidiana ma anche la miopia a causa dell’utilizzo sempre più frequente della tecnologia e della lettura in ambienti chiusi e illuminati solo artificialmente.
Con particolare riguardo ai bambini, ieri sera si è parlato anche di strabismo, ambliopia (sindrome dell’occhio pigro) e difetti di rifrazione. Nonché di glaucoma, maculopatia e cataratta congenita. Inoltre, sempre in tema di fase infantile, si è posta l’attenzione sulla miopia, ipermetropia e astigmatismo, che vengono scoperti soprattutto grazie ai genitori. “Ringrazio i genitori e faccio i miei sinceri complimenti perché sono molto attenti nell’accorgersi di queste patologie” ha confermato Sabatini.
Scientificamente si stima che entro il 2035, se si continuerà a lasciare la tecnologia ai giovani fin da bambini con uno stile di vita scorretto, un terzo della popolazione (il 35%) sarà miope. Quando si presenta, questo difetto della vista può diventare una condizione propedeutica ad altre patologie più serie. La lettura al buio da cellulare e la continua esposizione dei bambini a queste tecnologie rischia di portare a una “pandemia della vista”.
E’ dunque consigliato ai genitori di consegnare ai figli un dispositivo tecnologico a un’età consona per permettere loro di avere uno stile di vita ideale, contrastando la possibile miopia in età infantile. Nei primi 5 anni di vita, in particolare, è fondamentale la protezione, grazie all’utilizzo degli occhiali da sole, dai raggi UV, e bisogna passare molto tempo all’aria aperta: una situazione che, oltre al benessere generale dell’organismo, porta grandi benefìci per contrastare patologie legate alla vista.
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