Nella mattina di oggi, venerdì 13, in villa Brandolini a Solighetto, c’è stata la presentazione del piano strategico quinquennale, dal 2022 al 2027, dell’IPA Terre Alte della Marca Trevigiana. Lo scopo è di concretizzare l’opportunità del riconoscimento Unesco per lo sviluppo territoriale e per migliorare la qualità della vita affrontando in modo coeso le sfide dello sviluppo sostenibile e della solidarietà promuovendo un’economia al servizio delle persone.
Presenti il presidente dell’IPA e sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan, il presidente direttivo dell’IPA e sindaco di Refrontolo Mauro Canal, il coordinatore tecnico dell’IPA Michele Genovese, il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto e il sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet.
Il documento è un piano strategico di sviluppo locale, che coinvolge i 30 Comuni e le più rappresentative parti economiche e sociali che costituiscono il partenariato dell’IPA Terre Alte della Marca Trevigiana, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. Il piano si propone di guidare lo sviluppo della nostra comunità locale, orientato alla elaborazione di progetti di territorio diretti ad intercettare le rilevanti risorse comunitarie a disposizione dell’Italia e dell’area nei prossimi anni.
Le politiche territoriali dovranno da un lato “far tesoro” degli apprendimenti maturati nel corso di più di due anni di crisi pandemica, dall’altro superare definitivamente i limiti dei modelli decisionali del passato. L’uscita dalla crisi coincide anche con una straordinaria dotazione, per il territorio, di finanziamenti pubblici. Gli strumenti della nuova programmazione europea 2021-2027, il Next Generation EU, i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza costituiranno infatti degli eccezionali driver di risorse, la cui efficienza sarà tuttavia tanto più evidente quanto più il territorio saprà dotarsi di strumenti di programmazione concertati, innovativi, flessibili.
È all’interno di questa cornice di riferimento che nasce il nuovo DPA dell’IPA Terre Alte della Marca Trevigiana. Un territorio caratterizzato da risorse naturali, socio-economiche, culturali di valore inestimabile, da poco dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ecco allora che il documento programmatico diventa, per questo contesto, ancora più strategico: uscire dalla crisi pandemica, superare le criticità che ancora lo contraddistinguono (in primis lo spopolamento e il costante invecchiamento della popolazione), “declinare” la straordinaria opportunità rappresentata dal riconoscimento UNESCO verso iniziative e progetti d’area che sappiano concretamente integrare competitività economica, transizione ecologica, miglioramento della qualità di vita delle popolazioni locali.
Un documento che è l’esito di un continuo processo di concertazione e coprogettazione tra le parti economico-sociali, che intreccia visioni strategiche e progettualità, che si propone come quadro di riferimento solido, tuttavia aperto a future modifiche. Questo nella consapevolezza dell’importanza di dotarsi di una visione condivisa di sviluppo locale, ma allo stesso tempo di procedere, in modo incrementale, alla definizione di iniziative e progetti che sappiano meglio rispondere alle mutate esigenze e domande sociali anche per concretizzare le grandi opportunità aperte dalla nuova programmazione europea 2021-2027 e dalle risorse Next Generation UE.
“È un territorio che sta dando prova di saper intraprendere anche in diversi settori. – afferma Soldan – questa differenziazione che esiste tra il turismo e il far l’impresa e saper quindi gestire il territorio è un valore aggiunto importante e soprattutto peculiare di questa nostra terra”.
“Il nostro territorio sta crescendo e potrà crescere ancora molto a livello di presenza turistica, – dice Sacchet – una possibilità quindi di crescita economica. Le attività di ristorazione si stanno impegnando e pongono la problematica dei posti di lavoro: non riescono a trovare gente che voglia lavorare in questo settore. Abbiamo inoltre un problema demografico riguardante l’invecchiamento dei nostri territori: non c’è un ricambio generazionale”.
“Un territorio con grandi potenzialità data la sua centralità, tra Venezia e Cortina – continua – che ci permette, anche a livello di sito UNESCO, di essere un riferimento per gli altri siti del Veneto con i quali stiamo cercando delle sinergie. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i turisti in visita nei nostri territori, con i nostri prodotti enogastronomici locali e la nostra cultura”.
“La stagione si presenta ricca, sembra che le energie economiche stiano arrivando – afferma Miatto -. Dobbiamo progettare e pensare alla durabilità degli investimenti che si vanno a fare. La progettazione unitaria deve tener conto di quanto ciascun Comune può mettere e cosa manca per creare degli insiemi di offerte efficaci. Un altro punto importante è la mobilità: bisogna far si che il turista si possa muovere nel territorio in modo semplice”.
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