Ascopiave, l’appello di Vendrame (Cgil Treviso) per l’armistizio: le forze politiche comincino a dialogare

“Calma e sangue freddo, in ballo non ci sono gli interessi di parte, ma quelli comuni relativi allo sviluppo del nostro territorio”. A riportare l’attenzione sulla necessità di ridare giusta attenzione alle strategie industriali del Gruppo Ascopiave, anche come grande realtà occupazionale, è Giacomo Vendrame (nella foto), segretario generale della Cgil di Treviso, che ribadisce la posizione del sindacato per una guida politica, e non partitica, che assicuri al colosso dell’energia una crescita economica legata agli interessi collettivi del territorio.

“Sull’impellenza delle prossime scadenze è tutto da vedere, c’è il tempo per l’armistizio. Perché, in questa che è diventata una lotta tra bande, si plachino gli animi e si vada dal caos all’ordine”, punta il dito il leader della Cgil di Treviso, in riferimento alla scelta sul futuro assetto societario che dovrà essere deciso entro il prossimo 30 settembre 2018, sulla base delle linee previste dalla riforma della pubblica amministrazione.

Il Gruppo Ascopiave è controllato tramite Asco Holding, di proprietà di 91 Comuni veneti e friulani e di un gruppo di imprenditori privati riuniti nella Plavisgas. Da una parte c’è che propende, come la Lega Nord, per la fusione in Asco Tlc, scelta che però cela il rischio di essere annullata da un giudice perché potrebbe violare le direttive della riforma della pubblica amministrazione; dall’altra chi propone la fusione diretta in Ascopiave – l’azienda principale del Gruppo, quotata in borsa – che però toglierebbe il controllo diretto del Gruppo pievigino da parte dei Comuni.

Pieve Asco sede
Il dibattito vede fronteggiarsi soprattutto i soci privati e i Comuni guidati dalla Lega Nord, tanto che i primi hanno presentato un ricorso contro le 26 amministrazioni che in consiglio comunale avevano votato per la fusione in Asco Holding.

“Troppa è la tensione che si è venuta a creare e così più di qualcuno ha perso la ragione. Oggi però c’è una novità, la richiesta della costituzione di un patto di sindacato da parte del Partito democratico provinciale ha fatto emergere un orientamento politico definito – puntualizza Giacomo Vendrame -, al quale anche le altre forze politiche locali dovrebbero dare risposta o quantomeno avanzare una loro proposta alternativa per arrivare ad un accordo”.

“Il litigio politico continuo è una perdita di tempo – ribadisce Vendrame – non aiuta nessuno, o forse solo alcuni, ma sicuramente non fa gli interessi dell’economia e dei lavoratori trevigiani”.

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(Fonte: redazione Qdpnews.it).

(Foto: Cgil Treviso).
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