Barbisano, rinnovato lo spazio esterno della chiesetta di Santa Croce: in arrivo fontana e panchine. Soldan: “Valorizzata tappa lungo la Monaco-Venezia”

Sono stati ultimati i lavori di sistemazione degli spazi esterni della chiesetta di Santa Croce a Barbisano, all’incrocio fra via Cimitero e via Francesco Petrarca. Nonostante la promiscuità della posizione, ora, con una cornice completamente rinnovata, il piccolo oratorio sembra essersi “riappropriato” del giusto spazio dove vedere valorizzata tutta la sua grazia ottocentesca.

Delle piccole aiuole alberate, un bianco tappeto di ghiaia e la nuova segnaletica ora delimitano chiaramente il perimetro esterno della cappella della famiglia Stefanelli che da quasi un secolo e mezzo rappresenta uno dei simboli dell’antica religiosità popolare del paese.

“I lavori si inseriscono in un più ampio progetto che mira a rendere visibile e a fornire servizi lungo il percorso della (ciclabile ndr) Monaco-Venezia – spiega il sindaco Stefano Soldan -. Ringrazio gli operai del Comune di Pieve di Soligo per lo splendido lavoro svolto pensato per valorizzare anche il pregevole esempio di chiesetta votiva che prima giaceva in uno spazio quasi completamente dedicato al parcheggio e alla viabilità”.

“Nei prossimi mesi – prosegue – si procederà ad installare una fontana e delle panchine che saranno recuperate dallo smantellamento della fontana di piazza Stefanelli, per poter immaginare presto anche il riordino della stessa”.

Come riportato nel libro dell’associazione culturale “Il filo” dal titolo “Barbisano sul filo dei ricordi” (Antilia, 1998), l’oratorio fu edificato nel 1885 dall’allora parroco don Girolamo Torresan per farne un luogo sepolcrale. Negli anni successivi divenne proprietà  del Cav. Pietro Stefanelli, che lo adibì a tomba di famiglia. La chiesetta, in stile neoclassico, ospitava le celebrazioni del 14 settembre (la festa dei Santa Croce) e altre funzioni religiose come la benedizione dell’ulivo nella Domenica delle Palme. 

All’interno è notevole l’affresco di Barnaba Lava (1885) raffigurante la Sacra Famiglia dove si nota, sullo sfondo, il Castello di Collalto come appariva prima della Grande Guerra. Risparmiato miracolosamente dai bombardamenti nei due Conflitti mondiali, ora questo tempietto, come auspica il sindaco Soldan, potrebbe avviarsi a una vera e propria fase di rinascita, complice la posizione lungo la ciclovia.

“Dopo il rinnovo dell’area esterna – commenta – c’è il desiderio di restaurare questa bellissima architettura che ormai evidenzia la necessità di interventi a tutela delle opere pittoriche che la decorano”.

(Foto: Comune di Pieve di Soligo).
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