Un talento si distingue, emerge, nel bene e nel male, non passa inosservato. Il 66enne Claudio Nalin, valdobbiadenese mancato lo scorso 23 febbraio a Corvara, era un prodigio fin da bambino, ogni sport gli riusciva facilmente.
Una dote rara che lo ha contraddistinto fino ai suoi ultimi giorni. Da ragazzo aveva praticato moltissimi sport: lo sci, il ping pong, il tennis e il calcio in particolare.
Il suo primo “amore” era stato il tennis, una passione che non aveva mai lasciato. Claudio, come ricorda un caro amico di Valdobbiadene, vinceva tutti i tornei di tennis della zona e riuscì a conquistare una Coppa Italia.
La svolta della sua vita sportiva accadde al termine della terza media: fu contattato dall’Atalanta per un provino, i tecnici bergamaschi notarono subito il suo talento di difensore e libero e per Claudio iniziò una bellissima esperienza formativa e calcistica nelle giovanili atalantine insieme ai futuri campioni del mondo Antonio Cabrini e Gaetano Scirea (Spagna ’82).
Il suo più importante successo fu la vittoria del Campionato italiano Primavera da capitano dell’Atalanta;poi, quando era ormai pronto al grande salto in Prima Squadra, venne ceduto al Treviso, quindi proseguì la carriera al Montebelluna, alla Pievigina, alla Collumbertese, appendendo gli scarpini al chiodo nella “sua” Valdosport.
Terminata la carriera calcistica, Nalin aveva ripreso gli studi ed aveva svolto la professione di receptionist in molte strutture alberghiere montane di lusso, attualmente lavorava in un noto hotel a 5 stelle di Corvara e il 1 aprile sarebbe andato in pensione.
Il funerale di Claudio Nalin sarà celebrato domani, giovedì 29 febbraio, alle ore 10.30 nel Duomo di Valdobbiadene, dove questa sera alle 19 sarà recitato il rosario.
(Foto: Onoranze Funebri Pederiva).
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