“Pieve 2022” è il nome scelto per le pagine Facebook e Instagram che da poco più di una settimana stanno raccontando l’attesa di Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana candidate a Capitale Italiana della Cultura 2022.
Essere tra le 10 finaliste di questo ambito riconoscimento rappresenta una grande gioia ma anche una responsabilità: il percorso di crescita per le comunità che stanno vivendo questa avventura, infatti, ha già dato frutti importanti e, come sottolineato da tutti gli attori coinvolti in questo progetto, continuerà a farlo a prescindere dall’esito dell’audizione prevista per la presentazione del dossier di candidatura.
Intanto Pieve di Soligo si è fatta conoscere per le sue eccellenze, per la sua vitalità, non scontata in un anno segnato dall’emergenza Covid, e per la sua storia con importanti centenari, come quelli legati alla nascita di Andrea Zanzotto e Francesco Fabbri, per i quali si sta lavorando con impegno.
“La candidatura a Capitale Italiana della Cultura non rappresenta affatto un traguardo – si legge nella pagina Facebook ‘Pieve 2022’ – bensì uno splendido punto di partenza. L’idea di partecipare al bando per Capitale italiana della cultura 2022 è nata dal dialogo e dal confronto attorno ai temi del doveroso ricordo e celebrazione della memoria delle personalità culturali di spicco del territorio e dall’interrogarsi sull’attualità del loro pensiero e se da questo si poteva trarre ancora ispirazione”.
“Da subito abbiamo percepito un’affinità tra il tema posto a bando e la lunga tradizione di cooperazione e condivisione sociale che da sempre caratterizza le nostre comunità e ha plasmato il nostro territorio nei secoli – continua – Un territorio che su questa cultura comunitaria ha sempre ispirato lo sviluppo e che ha visto nascere eccellenze nel mondo del lavoro e della produzione. Uno sviluppo, però, che non sempre nel passato è stato rispettoso del paesaggio e delle comunità, compromettendo l’originale bellezza e autenticità dei luoghi e anche degli uomini”.
Per chi ha lavorato al dossier di candidatura, il paesaggio e la cultura di Pieve di Soligo e delle Terre Alte della Marca Trevigiana sono la ricchezza più grande che in questi mesi è stata comunicata al mondo nella speranza che possa essere un esempio per lo sviluppo di tanti altri territori italiani che potrebbero ispirarsi a Pieve di Soligo.
Nelle pagine Facebook e Instagram legate alla candidatura si possono ammirare tante splendide foto del territorio pievigino, con chiari richiami al Patrimonio dell’Umanità del paesaggio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene insieme a molte altre informazioni.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Instagram).
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