“Un programma solare, pieno di gioia, una ventata di serenità. Lo avevamo ideato nell’aprile 2020, sperando di poterlo presentare nell’autunno dello stesso anno, pensando che ci si potesse lasciare alle spalle l’emergenza Covid. In realtà si sa cosa è successo. Il Dpcm del 26 ottobre 2020 ha di nuovo chiuso tutto, a pochi giorni dall’inizio delle prove, e abbiamo dovuto cancellare i concerti di Santa Cecilia. Ci proponiamo ora di ripresentare il repertorio pensato per lo scorso anno, musica spagnola tra l’800 e il 900 e di impronta iberica, tanto bella quanto poco ascoltata e poco eseguita”. Fiorella Foti, direttrice artistica e fondatrice del “Gruppo d’Archi Veneto”, illustra così i quattro concerti che vedono il ritorno sulla scena della formazione in versione sinfonica, impegnata nella tradizionale produzione novembrina dei “Concerti di Santa Cecilia” dopo un lungo stop.
La prima data è quella di domenica 7 novembre (alle 18) al Teatro da Ponte di Vittorio Veneto, la città di cui è originaria Foti, laureata in archeologia ed appassionata patrona della cultura musicale insieme al marito Gianni Carmignola, chirurgo pediatra di professione e musicista per vocazione (è un valente violista, mentre il fratello Giuliano è uno fra i più noti violinisti italiani). Il concerto di domenica concluderà le celebrazioni dell’anniversario della Vittoria, organizzato dall’Associazione nazionale Alpini con il patrocinio del Comune di Vittorio Veneto e il sostegno della Banca Prealpi San Biagio (ingresso libero, prenotazione obbligatoria ed esibizione del Green pass).
Il Gruppo d’Archi Veneto, diretto dal maestro Maffeo Scarpis, suonerà con un solista d’eccezione: il chitarrista romano Pier Luigi Corona, docente e raffinato camerista, ospite delle più importanti sale da concerto, da New York a Salisburgo. Ad aprire il concerto (presentato da Gabriele Carniel) sarà la “Suite n. 1” di Bizet (che riprende i temi più famosi della sua “Carmen”), mentre la parte centrale è riservata ad un capolavoro chitarristico, il “Concierto de Aranjuez” di Rodrigo, gioiello di perfezione strumentale affidato al talento di Pier Luigi Corona. La seconda parte proporrà i ritmi e i colori iberici della “Suite spagnola op. 47”. “Saranno esecuzioni entusiasmanti per la ricchezza delle sezioni ritmiche. Nell’orchestra avremo tre percussionisti, le nacchere, il tamburello basco, la grancassa. Una vera esplosione di sonorità che rievocano la cultura e delle tradizioni popolari spagnole” racconta Foti.
Quindi il tour dei “Concerti di Santa Cecilia” toccherà Pieve di Soligo domenica 14 novembre (ore 18) al Teatro Careni, dedicato alla memoria del soprano Toti Dal Monte, organizzato dall’orchestra con il contributo dell’amministrazione comunale pievigina. L’evento (presentato da Elisa Nadai) è a ingresso con offerta responsabile, il ricavato sarà devoluto all’associazione musicale “Toti Dal Monte”. Il 24 novembre si terrà la data fuori provincia, al Teatro Ferrari di Camposampiero, per concludere l’itinerario concertistico domenica 28 novembre (ore 20.45) al Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso. La serata trevigiana è l’unica con ingresso a pagamento e sarà condotta da Carlo Nordio, il magistrato veneziano nella insolita veste di presentatore.
“Carlo Nordio è uno dei nostri più affezionati sostenitori. Ha sposato la causa del Gruppo d’Archi Veneto, così come lo ha fatto Pierangelo Bressan, il titolare della Garmont di Vedelago che dal 2019 è il nostro unico sponsor”, spiega Foti, “Vorrei sottolineare che noi andiamo avanti per volontariato, senza guadagnarci nulla. I nostri orchestrali ricevono solo un rimborso spese. La musica mi ha dato tanto e sento il dovere di restituire il bene ricevuto. I componenti del gruppo condividono questo spirito. Tra noi non ci sono sgomitate ed arrivismi. Tre anni fa il dottor Bressan della Garmont venne ad ascoltarci e si innamorò del nostro progetto. Ci ha salvati dandoci il suo sostegno, altrimenti non so come avremmo potuto proseguire la nostra attività”.
Il Gruppo d’Archi Veneto è stato fondato nel 2003, prevalentemente formato da musicisti trevigiani. Riunisce giovani diplomati dei conservatori ed alcuni affermati professionisti con altre carriere quali ingegneri, avvocati e architetti, che avevano appeso il violino al chiodo, come dice Foti, dopo avere conseguito la laurea, ma che con il “GAV” hanno ritrovato il piacere di suonare insieme. L’orchestra si è esibita in Italia e all’estero in prestigiosi concerti, suonando spesso anche per eventi di beneficenza. In seguito ad una convenzione, sottoscritta in virtù della comune volontà di riscoperta e di valorizzazione della musica sacra, da tre anni la formazione si fregia del titolo di “Complesso in residence” dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I” di Treviso, collegato alla Facoltà Teologica del Triveneto.
(Foto: Gruppo Archi Veneto)
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