Cosa vuol dire unità? Quali atteggiamenti costruiscono la pace? Su cosa si fonda la convivenza civile democratica?
Bambini e ragazzi del Collegio Vescovile Balbi Valier si sono messi in gioco, stimolati dai loro insegnanti a conoscere il significato della giornata celebrativa del 4 novembre nei suoi valori più profondi. Un progetto di educazione civica, caratterizzato dall’interdisciplinarietà, che ha coinvolto per una settimana, un’ora al giorno, tutte le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, con insegnanti in compresenza.
Ieri, nella palestra dello storico istituto del Quartier del Piave, la restituzione di quanto emerso, di fronte a una rappresentanza del Gruppo Alpini.
Innanzitutto una consapevolezza: pace, unità e democrazia ci riguardano – sembrano dire gli studenti – perché la classe altro non è che una cellula di società, dove diversità s’incontrano, comunicano, s’intrecciano ogni giorno, e la pace diventa un valore da vivere.
I più piccoli hanno dato forma all’idea di pace con soluzioni creative: fiori, filastrocche, inni, origami, cartelloni; i bambini sono ben consapevoli che la pace non è scontata, e quando manca vengono violati diritti umani fondamentali, per questo “l’Italia ripudia la guerra”, come sta scritto nella nostra Costituzione (art. 11).
I più grandi hanno approfondito la storia, esprimendo il significato del 4 novembre con dei loghi. E poi un messaggio chiaro e forte, comunicato attraverso video spot che dicono tutta la capacità dei ragazzi di scendere nelle cose con vivacità d’intelligenza e di cuore: una società è coesa se ricerca e realizza un’armonia tra le sue diverse parti; non c’è unità che non passi per il riconoscimento della ricchezza della diversità. Allora ci si sostiene: solidali, dunque solidi; uniti e collaborativi verso obiettivi comuni.
“Ci sono poi delle organizzazioni internazionali – ricordano i ragazzi di terza media – preposte a far sì che ogni popolo viva in una nazione plurale e unita, condividendo valori democratici, respingendo con fermezza le ragioni della guerra e promuovendo in ogni circostanza una pace stabile, che viene dal cuore”.
A fine incontro, gli Alpini ripongono fiducia nelle nuove generazioni, per un futuro di pace; le premesse ci sono tutte, il lavoro continua.
“La Settimana Interdisciplinare – spiega la preside, dott.ssa Fanny Mion – è una proposta nuova, nata per gli alunni, da un lato, i quali hanno l’opportunità di lavorare con due docenti contemporaneamente legati a un unico obiettivo ma portando ciascuno il proprio apporto disciplinare; dall’altro lato, è un’occasione importante e significativa per i docenti stessi, che possono lavorare insieme, progettare e confrontarsi. Si tratta, quindi, di una formazione circolare, che fa bene a tutti, sempre nell’ottica di un lavoro di competenze: la settimana si conclude con un compito di realtà, ovvero con l’acquisizione di una competenza rispetto all’argomento scelto. Per questa prima settimana abbiamo scelto di lavorare sulla festività del 4 novembre, pensando potesse aprire una miriade di riflessioni e dare slancio alla creatività; così è stato. Durante l’anno – anticipa la dott.ssa Mion, e conclude – avremo modo di rivivere l’esperienza, su nuovi argomenti, con altre due settimane caratterizzate dall’interdisciplinarità”.
E dal Balbi ci viene data prova così, nei fatti, di che cosa voglia dire realizzare unità: lavorare insieme, ciascuno con i propri metodi, competenze e personalità, verso obiettivi comuni.
(Foto: Collegio Vescovile Balbi Valier).
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