Da Milano al duomo di Pieve di Soligo, gli sposi Matteo Sanvito e Bianca Moscon lanciano il filone dei “Matrimoni Unesco”: così gli invitati scoprono il territorio

I novelli sposi Matteo Sanvito e Bianca Moscon di Milano potrebbero aver inaugurato l’epoca dei “matrimoni Unesco”: provenienti entrambi da famiglie di tradizione cattolica, i coniugi Sanvito, sin dal tempo del fidanzamento, hanno coltivato legami profondi con le terre del Quartier del Piave (Bianca ha legami parentali a Miane) e hanno deciso di celebrare il loro giorno più bello al Duomo di Pieve di Soligo, invitando un centinaio di persone e fornendo loro gli strumenti per visitare la zona al meglio.

La salda fede cristiana e le importanti esperienze di formazione personale, universitaria e professionale sono all’origine della decisione dei due giovani lombardi di celebrare nelle terre Unesco il loro matrimonio: la devozione per il beato Giuseppe Toniolo, ispiratore della nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove tra l’altro Bianca si è laureata, ha motivato questo desiderio.

Anche grazie alla collaborazione del direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo, Marco Zabotti, il matrimonio si è potuto celebrare proprio in Duomo, lì dove il Toniolo riposa.

Un gran numero di invitati, provenienti da varie regioni italiane, si sono dati appuntamento nella chiesa principale della città di Pieve di Soligo, dopo aver consultato un’apposita sezione del sito web che i giovani sposi hanno creato (www.biancaematteo.net).

Prima, durante e dopo il matrimonio, il sito di Bianca e Matteo si è rivelato un formidabile e innovativo strumento di promozione e valorizzazione della bellezza e dell’ospitalità: molti ospiti, provenienti da lontano, sono tornati, incuriositi o affascinati dalle eccellenze intraviste di passaggio al rito nuziale.

“Siamo rimasti felicissimi per il nostro matrimonio a Pieve di Soligo e per quello che siamo riusciti a far gustare ai nostri ospiti di questo magnifico territorio Unesco delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene – affermano soddisfatti i novelli sposi – anche perché le visite a questi bellissimi luoghi sono continuate in altre occasioni a seguire da parte di parenti e amici, e abbiamo avuto riscontri superlativi da loro sulla qualità dell’accoglienza, la disponibilità e la gentilezza offerte da parte di tutti gli operatori dell’ospitalità in questi luoghi. Un merito in più, che vogliamo veramente sottolineare per dare merito a tutti coloro che operano ogni giorno con grande professionalità al servizio di questa splendida terra”.

Anche l’organizzazione di matrimoni nelle location più apprezzate del territorio potrebbe col tempo diventare uno strumento di promozione turistica efficace e, constatata la capacità attrattiva della zona Unesco già al primo incontro, moltiplicare l’interesse per il numero degli invitati.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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