“Dal colore alla materia” è il titolo della mostra inaugurata ieri sera a Villa Brandolini, dove fino al 24 settembre saranno esposte le opere della pittrice bresciana Clelia Adami e dell’artista trevigiano Simon Del Grillo.
La mostra, organizzata dal Comune di Pieve di Soligo con il contributo dell’Associazione Culturale Arte Bellezza e Cultura, si allinea con le precedenti ospitate a Villa Brandolini dedicate all’esplorazione del linguaggio di artisti contemporanei locali.
Le tele di Clelia Adami, perlopiù di grandi dimensioni, spiccano nelle ariose sale della Villa catturando lo sguardo dell’osservatore con pennellate decise e contrasti cromatici. Avvicinandosi si notano alcuni soggetti ricorrenti quali volti femminili dallo sguardo magnetico, ma anche ballerine e tori morenti. Una sensazione di forza e fragilità allo stesso tempo accomuna le opere della pittrice che invitano all’introspezione.
“È una mostra che potremmo definire antologica – spiega Adami – che copre uno spazio temporale che parte dal 2006, ovvero dal periodo in cui ho consolidato il mio tratto avvicinandomi all’espressionismo, e da lì si evolve fino alle ultime opere realizzate nel 2023. Nell’arco di circa 17 anni ci sono stati alcuni intervalli – Clelia Adami è madre di quattro figli – a cui è seguita una ripresa della produzione artistica.
Negli anni il linguaggio si è evoluto perché io stessa sono cambiata: si passa dai primi volti dipinti su tela e iuta grezza, ai più recenti realizzati su pannelli per assecondare una pennellata più rapida ed efficace focalizzati sui corpi di ballerine, scene di crocifissione, ma anche donne sdraiate. Sono presenti anche figure maschili di artisti che ho approfondito negli anni di studio quali Francis Bacon ed Egon Schiele anche in diverse fasi della loro età. Ciò che mi interessa di più è entrare nell’interiorità umana e nella sua evoluzione nelle diverse fasi della vita”.
La mostra di Clelia Adami è curata da Mauro Corradini, presente ieri all’inaugurazione: “Le ballerine, i ritratti, i volti femminili, sono il mondo di Clelia visto dal di-dentro – commenta il curatore – invitano a guardare all’interiorità dell’artista più che all’aspetto estetico dell’opera e alla tecnica di pittura. Quel che noi vediamo – sottolinea Corradini nel testo critico del catalogo – volti, figure, persone anche, nel ciclo delle ballerine, non sono che l’animo di una pittrice, che utilizza segni per manifestare sentimenti, tensioni e, a suo modo, una visione di un universo, che appare vitalissimo, anche se pieno di contrastanti equilibri: una sorta di non cercato ossimoro”.
Si definisce lo “scultore dell’amore” Simone del Grillo, l’altro protagonista della mostra a Solighetto che qui espone il suo progetto “New worlds” (Nuovi Mondi) che ha contribuito alla sua popolarità in tutta Italia e all’estero. La mostra di Del Grillo, a cura di Michela Poli, comprende diciotto globi capovolti, di diverse dimensioni, due in bronzo e sedici in alluminio, che valgono come un grido d’accusa all’umanità non fine a sé stesso, poiché, come spiega l’artista, questo cela un messaggio positivo, un invito all’azione e a coltivare la speranza.
“La mia è una dichiarazione d’amore per la vita e per il mondo – commenta – un mondo che subisce continuamente le ferite dell’uomo che dovrà trovare la forza e la strada per la rinascita”.
Alla vernice erano presenti il sindaco Stefano Soldan e il vicesindaco e assessore alla Cultura Luisa Cigagna. “Questa mostra è un ulteriore occasione culturale che la nostra amministrazione mette a disposizione del territorio dando spazio ad artisti contemporanei, in questo caso Clelia Adami e Simon del Grillo, una pittrice e uno sculture, le cui opere trovano un connubio perfetto nella cornice di Villa Brandolini e che spiccano per la loro particolare forza espressiva” ha commentato il primo cittadino.
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