Donne vittime di violenza: 581 accessi in Pronto Soccorso e 65 nei consultori dell’Ulss 2

Sono state 581 le donne vittime di violenza che nel 2017 si sono rivolte ai sei Pronto Soccorso dell’Ulss 2 e 65 quelle prese in carico dai Consultori dei tre Distretti di Treviso, Asolo e Pieve di Soligo. “Abbiamo deciso di rendere noti questi dati alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – spiega il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – per ricordare come siano ancora tante, troppe, anche nel nostro territorio le donne che subiscono, quotidianamente, violenza”.

“Purtroppo – ricorda Benazzi – si tratta di dati ampiamente sottostimati perché sono ancora molte le vittime che non hanno il coraggio di chiedere aiuto e staccarsi dai contesti ‘malati’. Da qualche anno – aggiunge – abbiamo attivato, per supportare al meglio le vittime di violenza di genere che si rivolgono a noi il Codice Rosa in Pronto Soccorso e un protocollo dedicato nei Consultori familiari”.

“La finalità è, in entrambi i casi, garantire alla donna una presa in carico efficace, immediata e a 360 gradi, con individuazione del percorso socio-assistenziale più adeguato – aggiunge – Codice Rosa e protocollo dedicato garantiscono una valutazione tempestiva, la presa in carico immediata della donna e degli eventuali figli e l’individuazione delle risposte più appropriate alla luce dei bisogni specifici”.

Oltre ad aver attivato, a livello aziendale, percorsi dedicati per le donne vittime di violenza, l’Ulss 2 partecipa al “Tavolo inter-istituzionale per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne” costituito in Prefettura di Treviso. L’Ulss collabora, inoltre, con i Comuni, con i Centri antiviolenza attivi sul territorio e con le forze dell’ordine.

L’azienda socio sanitaria “Marca trevigiana” ha conosciuto direttamente il dramma della violenza domestica: una dipendente del Distretto Pieve di Soligo, fu vittima, nel 2013, di una brutale aggressione da parte del marito violento. Le ferite le hanno minato il fisico (non ha più potuto tornare al lavoro) ma l’hanno resa emotivamente più forte. “Ritrovare la serenità non è stato facile ma ci sono riuscita – confessa oggi – A tutte le donne vittime di violenza dico di trovare il coraggio di denunciare. Non è facile, purtroppo, perché si teme il dopo, fa paura l’idea di tornare in una casa dove il proprio aguzzino è quasi sempre ancora presente. Sarebbe importante che chi vive queste situazioni potesse contare su una protezione adeguata, cosa che non sempre avviene”.

“Abbiamo vissuto tutti il suo dramma – sottolinea Benazzi – e siamo accanto a lei e a tutte le donne che vivono situazioni difficili. Il messaggio che vorrei rivolgere a tutte loro è che da certe situazioni si può e si deve uscire: devono sapere che non sono sole. Siamo a disposizione per fornire tutto l’aiuto e il supporto necessario: chiunque si trovi in situazioni di difficoltà può fare riferimento ai nostri consultori, ai servizi sociali dei Comuni, ai Centri antiviolenza. Troverà tutto l’aiuto necessario per dire basta a vessazioni e violenze”.

(Fonte: Ulss 2).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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