Due lavoratori svantaggiati per la cura delle aree pubbliche di Pieve di Soligo: firmata oggi la convenzione

Due lavoratori svantaggiati daranno una mano nella manutenzione delle aree pubbliche di Pieve di Soligo. La convenzione tra il Comune e la cooperativa Centro servizi associati (Csa) di San Vendemiano è stata firmata questa mattina nel municipio di via Ettore Majorana e dalla prossima settimana due residenti pievigini potranno iniziare a svolgere il proprio nuovo impiego.

“Si tratta di un’iniziativa che fa parte di quell’attenzione alla crisi del lavoro che abbiamo voluto inserire anche nel nostro programma, pur non essendo una competenza diretta del Comune – dichiara il vice sindaco Gianfranco Sech – Come dimostrano ii dati, il nostro territorio è quello che ha subìto di più le conseguenze della crisi, con circa 2 mila posti di lavoro in meno. Perdere l’occupazione e non riuscire a trovarne una nuova genera di conseguenza tanti altri problemi e dare una risposta in questo senso è fondamentale. Non solo assistenza, perché è il lavoro che permette alle persone di rimettersi in moto”.

Si definiscono lavoratori svantaggiati quelle persone che per limiti d’età, mancanza di titoli di studio e competenza specifiche fanno fatica a trovare un impiego, generalmente ultracinquantenni.

“La convenzione sarà attiva fino al 30 novembre, poi potrà essere rinnovata – spiega il segretario comunale Rosario Cammilleri – Le due figure che verranno selezionate si occuperanno di attività che riguardano soprattutto la cura delle aree e del verde pubblici. Lavoreranno quattro ore al giorno per cinque giorni a settimana, sotto la supervisione dell’ufficio manutenzioni, e riceveranno circa 600 euro al mese, più tutti i contributi”.

Il costo del progetto per il Comune sarà di 21 mila 760 euro e la cooperativa Csa ha già iniziato i colloqui con coloro che possiedono i requisiti per rientrare nel progetto.

“Abbiamo a che fare con molte persone in stato di difficoltà e iniziare a lavorare porta sempre ad un miglioramento – riporta Loretta Gallon, responsabile dell’ufficio Servizi sociali – Essere impiegati in un attività alza il livello della qualità della vita, con moltissime ricadute positive: diminuiscono gli stati depressivi, c’è un recupero delle abilità sociali e migliora il modo di porsi in famiglia. E’ indubbio come, soprattutto nel nostro territorio, avere un lavoro rappresenti un valore al di là della semplice economia, tale da portare benefici a tutta la società”.

(Nella foto, da sinistra: Rosario Cammilleri, Loretta Gallon e Gianfranco Sech)

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).

(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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