Foto inedite di Pieve di Soligo durante la guerra: la scoperta del pievigino Waltheralberto Bernardi (gallery)

È un lato di Pieve di Soligo inedito quello che emerge dalle foto ritrovate negli archivi di stato austriaci e statunitensi. A riportarli alla luce, riconoscendo negli scatti angoli cittadini immutati nel tempo rispetto ad un secolo fa, Waltheralberto Bernardi, 29enne pievigino appassionato di storia.

Una scoperta, per sua stessa ammissione, frutto non solo del caso ma anche di una buona dose di intuito. “Sono appassionato di storia, soprattutto quella locale – spiega Waltheralberto – ho iniziato cercando il nome del paese Pieve di Soligo, aggiungendo poi di volta in volta un anno di riferimento. Arrivato al 1917 sono uscite due foto mai viste: la prima con un ragazzo che tiene una bomba tra le braccia e la seconda di via Sartori”.

Una delle due foto registrava come provenienza l’archivio storico austriaco. L’ente, per il centenario della Grande guerra, ha deciso di procedere con la digitalizzazione dei suoi documenti, rendendoli disponibili online. Un vantaggio non di poco conto, ma che ancora non produce i suoi frutti: nulla emerge con il nome di Pieve di Soligo. Lo spirito di osservazione di Waltheralberto viene però ricompensato e fa la differenza.

“Mi sono reso conto che nella didascalia della foto gli austriaci avevano storpiato il nome del posto, riportando erroneamente Soligho. Ho cercato di fare vari tentativi anche con il nome non corretto e si è aperto un mondo: hanno ribattezzato il paese in tutti i nomi possibili”.

Piave di Soligo, Pieve de Soligo, Pieve di Solighetto, Salighetto: una lettera basta a fare la differenza e a rendere i documenti difficili, quasi impossibili, da rintracciare.

Delle due foto iniziali però, le prime ad essere scoperte, ne manca ancora una che non risulta nell’archivio austriaco. “Ho scoperto che proviene dall’archivio di stato statunitense – continua – in questo caso però, ricercando per nome del paese ho trovato poco e ho dovuto lavorare di fantasia. Qui però ho trovato le foto più belle”.

Nelle immagini emerge un particolare forse ai più sconosciuto: prima della costruzione del duomo di Pieve di Soligo, iniziata nel 1900 circa, la chiesa si trovava nell’attuale zona della scalinata. Una volta terminato il duomo poi, la chiesa è stata distrutta e poco quindi si conosce della costruzione, visto che scatti dei pievigini immortalano solo le rovine dell’edificio andato distrutto.

“Ho scoperto che gli austriaci e i tedeschi avevano il loro fotografo: i tedeschi hanno fotografato la loro occupazione del duomo di Pieve di Soligo in costruzione, dove si possono notare benissimo dei proiettori luminosi usati per controllare il nemico, e le loro cucine da campo dove facevano il pane davanti all’attuale Loggia”.

L’archivio tedesco, che si potrebbe immaginare ricco di materiale, è invece andato incontro alla perdita di quasi tutta la sua documentazione storica, distrutta durante la seconda guerra mondiale.

“Nelle foto, come quelle americane in alta qualità, con lo zoom si possono trovare molti dettagli interessanti. – conclude Waltheralberto – La curiosità di andare avanti nella ricerca anche per altri comuni c’è, superato l’ostacolo dei nomi sbagliati capito il meccanismo non è così difficile come si possa pensare”.

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(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: www.oesta.gv.atwww.archives.gov).
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