Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la risoluzione, proposta dal capogruppo della Lista Zaia, Alberto Villanova, che dà pieno sostegno alla candidatura di Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana a Capitale Italiana della Cultura 2022.
Un nuovo “alleato” in questo cammino pieno di sorprese per Pieve di Soligo, una comunità che è stata capace di accendere i riflettori nazionali sulla cultura in un momento delicato come quello dell’emergenza Covid.
“Questa candidatura – ha sottolineato il consigliere regionale Villanova – è un elemento chiave per lo sviluppo di un territorio molto più ampio, che vale l’intera Provincia. L’approdo di Pieve di Soligo nella short list vede la Regione impegnata attivamente: dopo il riconoscimento di Cortina come sede dei giochi invernali 2021 e dei Giochi olimpici 2026 e il sigillo Unesco arrivato lo scorso anno per le colline di Conegliano e Valdobbiadene, la scelta di Pieve di Soligo come Capitale Italiana della Cultura 2022 potrà dare lustro all’intero Veneto”.
La risoluzione consiliare, che ha guadagnato in aula le firme dei consiglieri della Lista Zaia, della Lega, di Veneto Autonomia, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia, del Pd, di Europa Verde, del Veneto che Vogliamo e del Movimento Cinque Stelle sarà inviata a tutti i consigli comunali del Veneto perché si esprimano anch’essi a sostegno dell’unica candidatura veneta in vista della selezione finale attesa entro il prossimo 18 gennaio tra le 10 città finaliste selezionate.
Il documento sottolinea come Pieve di Soligo si collochi nel cuore delle Colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene e sia legata a personaggi illustri della storia e della cultura italiana come la soprano Toti Dal Monte, l’economista e sociologo Giuseppe Toniolo e il poeta Andrea Zanzotto, tra i più grandi del Novecento.
La mozione evidenzia che questa candidatura a Capitale della Cultura nasce da un “grande sforzo del territorio”, che ha sostenuto numerosi investimenti in modo sostenibile e costruito un dossier fondato su quattro pilastri: la decostruzione generativa, la connessione digitale, l’albergo diffuso e il distretto del cibo.
Per i proponenti, inoltre, la conquista del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022 potrà assicurare ulteriore slancio alla promozione dei Comuni delle Terre di Marca, della filiera del vino, del cibo e di tutte le peculiarità di un territorio già nobilitato dal marchio Unesco.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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