Ieri mattina, 10 gennaio, gli studenti del Liceo Scientifico Casagrande, suddivisi in due turni, hanno preso parte all’incontro tenutosi al Teatro Careni con Tareke Brhane e Vito Fiorino per riflettere sulla strage silenziosa dei migranti nel Mediterraneo.
Tareke Brhane è l’attuale presidente del “Comitato 3 ottobre”, un’organizzazione non profit fondata all’indomani del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 368 migranti. Anche Tareke, nel 2005, è fuggito dall’Eritrea attraversando il Mediterraneo; oggi vive a Roma e da due anni è cittadino italiano. Ad affiancarlo ieri sul palco del Careni c’era anche Vito Fiorino, un civile che in quel giorno di ottobre di dieci anni fa era al largo delle coste di Lampedusa per un’uscita in barca con gli amici, e che non esitò a mettere a rischio la propria vita per salvare quella dei naufraghi.
“Questo evento dedicato alla memoria e alla cultura dell’accoglienza è il coronamento di un percorso iniziato nel 2015” spiega Enza Carbone, professoressa di Lettere del liceo scientifico pievigino. “Dal 2015 gli studenti del nostro Istituto partecipano con successo al concorso nazionale indetto dal MIUR proponendo dei progetti dedicati al tema della strage dei migranti nel Mediterraneo. Fra questi ne vengono selezionati venti che aprono ai ragazzi la possibilità di partecipare ad un viaggio a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre. In quei giorni vengono organizzati laboratori e tavole rotonde con personaggi della politica, del giornalismo e rappresentanti di organizzazioni umanitarie come UNHCR e Save The Children. Il 3 ottobre, che dal 2016, anche grazie al contributo di Tareke Brhane è diventata ufficialmente la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, avviene l’incontro con i sopravvissuti della strage di dieci anni fa, che vengono appositamente dall’estero per portare la loro testimonianza. Lo scorso anno gli studenti del Casagrande hanno potuto incontrare anche il medico siriano che la notte del 3 ottobre perse tutti e quattro i suoi figli”.
L’incontro di ieri al Careni appartiene alla seconda fase del progetto che dal 2015 vede il liceo pievigino fra le venti scuole italiane selezionate dal MIUR. “La seconda parte si chiama ‘disseminazione’ e si svolge dopo il viaggio a Lampedusa per dare la possibilità agli studenti che vi hanno partecipato di raccontare la loro esperienza ai compagni. Dopo la pausa forzata a causa della pandemia finalmente i ragazzi, in questo caso gli alunni della 3A, hanno potuto presentare il loro progetto sviluppato in collaborazione con una scuola di Francoforte. La partecipazione al concorso infatti prevede una partnership con un’altra scuola europea. Quello di ieri è stato un momento molto importante – prosegue la professoressa del Casagrande -. Per questo vorrei ringraziare l’amministrazione comunale che ha messo a disposizione il Teatro Careni per un momento dedicato alla memoria delle vittime nel Mediterraneo con la partecipazione di Tareke Brhane e Vito Fiorino che hanno portato la loro testimonianza”.
Da quel 2005 Tareke Brhane, che sognava di fare il pilota e studiare Scienze, non è più tornato in Eritrea. “Nel mio paese sono considerato un disertore – racconta -. Da allora, tramite il Comitato 3 Ottobre, porto la mia storia nelle scuole. Gli studenti di Pieve di Soligo hanno fatto un lavoro incredibile e si sono dimostrati molto sensibili ai temi della diversità. Hanno fatto tante domande, alcuni di loro si sono commossi ascoltando i racconti dei compagni andati a Lampedusa. Quello che mi preme è far capire ai giovani che non bisogna dare nulla per scontato; chi come me è fuggito dal proprio paese attraversa il mare alla ricerca di una casa, di un lavoro, della possibilità di andare a scuola, cose che qui possono sembrare banali, ma che in buona parte del mondo non lo sono”.
(Foto: Istituto Casagrande).
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