Il Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, al comando delle Truppe Alpine, è stato ospite nella redazione del Quotidiano del Piave per discutere di tanti argomenti, con un focus specifico sull’opportunità per tanti giovani di intraprendere la carriera militare.
Il Generale Berto, nato a Torino il 26 agosto 1958 da una famiglia veneta, ha frequentato il 159esimo corso dell’Accademia Militare di Modena, negli anni 1978-1979, e la Scuola di Applicazione di Torino, nel biennio 1980-1981.
Nel corso della propria carriera, ha prestato servizio nelle Brigate alpine Taurinense e Julia, nel Comando del 4° Corpo d’Armata Alpino, nella Scuola Militare Alpina, nello Stato Maggiore dell’Esercito e in diversi Comandi Nato.
Laureato in Scienze Strategiche all’Università degli Studi di Torino, è in possesso di un master analogo che ha conseguito nello stesso ateneo, oltre ad un master alla “Sapienza” di Roma insieme ad un corso per dirigenti del Ministero della Difesa all’Università degli Studi “Link Campus University”.
Il generale è un ottimo conoscitore della lingua inglese e ha ottenuto, nella sua lunga carriera, svariati riconoscimenti e prestigiose onorificenze per il suo lavoro a servizio dello Stato Italiano.
Uno degli obiettivi principali dell’incontro con il comandante delle Truppe Alpine è stato quello di accendere i riflettori sulla possibilità, riservata a tanti giovani, di iniziare la carriera militare.
La “globalizzazione dell’indifferenza”, realtà che tutti stiamo sperimentando negli ultimi anni, ha allontanato molti ragazzi dall’impegno nel volontariato e dal mondo militare e delle forze dell’ordine.
I sacrifici e i rischi legati a professioni molto delicate hanno disincentivato le nuove generazioni che hanno abbandonato l’idea di servire lo Stato con un impegno e un’abnegazione che rappresentano valori sempre più difficili da trovare in questa società.
L’esperienza delle missioni all’estero, l’operazione “Strade sicure” e gli interventi durante le piccole e grandi calamità naturali sono soltanto alcuni degli scenari operativi dove gli Alpini e i militari, omaggiati in più di un’occasione durante il discorso del Generale Berto, prestano il loro prezioso servizio.
Il Quotidiano del Piave, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per le “penne nere” dell’Alta Marca Trevigiana, cerca di raccontare la vita degli Alpini nelle varie comunità e frazioni dei 30 Comuni seguiti.
L’affetto e la riconoscenza degli italiani per gli Alpini sono delle realtà che fanno ben sperare affinché tanti giovani possano entrare in questo storico gruppo nel quale si forgiano quei valori che diventano la spina dorsale per una vita realmente aperta ai bisogni e alle necessità del prossimo.
La carriera militare, in ogni caso, è un’esperienza professionale e di vita significativa per le infinite occasioni di crescita umana legate ad incontri, relazioni, impegni istituzionali e viaggi che pochi altri contesti possono offrire.
Verso la fine dell’incontro, il Generale Berto ha parlato anche delle diverse occasioni per gli atleti veneti, pensando alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, di vivere questa manifestazione da protagonisti con i vari corpi militari.
Il suo auspicio, comunque, è che molti giovani si avvicinino alla carriera militare cogliendo le tante opportunità che il servizio alle proprie comunità e allo Stato Italiano possono offrire a chi, ora cittadino del mondo in un contesto sempre più globalizzato, non vuole dimenticare le radici identitarie della Patria Italiana.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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