Il maltempo di ieri sera ha causato nell’Alta Marca diversi danni, che hanno compreso lo schianto di un albero a Solighetto: nello specifico si tratta di un ippocastano (o castagno d’India, in dialetto “castagner mat o de la fievre”, nome scientifico Aesculus hippocastanum L., 1753) che era parte integrante della storia di Solighetto.
Quell’albero antico era stato silenzioso testimone degli incendi nazi-fascisti del nostro paese dell’estate del 1944; aveva visto il resto del filare di ippocastani che scendeva lungo via Brandolini abbattuto e incendiato durante i combattimenti tra partigiani ed esercito tedesco; aveva anche vigilato sui bambini di Solighetto e delle limitrofe scuole elementari di cal Sega, in occasione di una “festa degli alberi” del primo dopoguerra, che avevano piantato gli attuali platani di via Brandolini.
Aveva inoltre assistito all’abbattimento delle vecchie scuole elementari dopo il loro trasferimento nella sede attuale di via Brigata Cadore agli inizi degli anni ’60 (l’attuale piazza Emigranti è stata realizzata solo dopo il trasferimento). Per tali motivi l’ippocastano, seppur non in perfetto stato di salute a causa di drastiche potature avvenute negli anni ’80, è sempre stato mantenuto, potato e curato con cura, nonostante gli acciacchi dovuti anche all’età e all’asfaltatura della piazza, ed è arrivato fieramente fino a noi, testimoni e custodi della sua storia.
Purtroppo le intense raffiche di vento che lo hanno colpito durante il temporale di questa notte, malgrado le potature che avevano ridotto la chioma per opporre minore resistenza al vento, hanno vinto la loro battaglia, schiantandolo definitivamente al suolo. Fortunatamente non ci sono stati danni a cose o persone, ma l’amministrazione comunale ora coglie l’occasione per valutare cosa fare con gli altri ippocastani della piazza che si trovano nelle stesse condizioni di salute. “Dovranno essere svolte indagini per capire l’effettivo grado di rischio: un albero di queste dimensioni, dovesse cadere su una macchina o peggio ancora su una persona, arrecherebbe danni anche molto gravi” segnala l’assessore Giuseppe Negri.
“Potrebbe essere anche necessario, nostro malgrado, rimuoverli per non rischiare che al prossimo temporale intenso possa accadere l’irreparabile, anche se il valore di memoria delle piante è sicuramente importante. Potrebbe essere anche lo spunto per un intervento generale e un ridisegno completo della piazza, sempre nel rispetto della geometria originale” continua.
Naturalmente – fa sapere Negri – sarà cura dell’amministrazione mantenere il verde della bella piazza, in particolare intorno alla fontana che, secondo testimonianze, è stata realizzata dal laboratorio Possamai, situato a poche decine di metri di distanza in cal Sega, negli anni ’40 del secolo scorso (precedentemente sarebbe stata presente nello stesso sito una colonnina in metallo con una sola bocchetta).
(Foto: per concessione dell’amministrazione comunale di Pieve di Soligo).
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