Sabato scorso, nella splendida cornice del Teatro Careni a Pieve di Soligo, si è svolta la terza edizione del Premio Giuseppe Toniolo. Il tema del premio 2018 verteva su “Pace e cooperazione internazionale: il grande sogno di Giuseppe Toniolo, l’impegno quotidiano di uomini e donne di buona volontà”.
Alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei; del cardinale Beniamino Stella (primo da destra nella foto sopra), prefetto della Congregazione per il Clero; e del vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo; oltre alle autorità civili, con il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan in testa, si è svolta la cerimonia di consegna degli ambiti riconoscimenti.
Orchestrata da Marco Zabotti (primo da sinistra nella foto sopra), direttore scientifico dell’Istituto Diocesano Beato Toniolo, la serata è stata apprezzata dal numeroso pubblico in sala. Uno dei due premi speciali “Etica ed Economia”, offerto dalla Camera di Commercio, è andato ad Angelo Gugel (al centro nella foto sopra) di Miane, per un trentennio “maggiordomo” di ben tre Papi, denominazione cambiata da Papa Paolo VI in “Aiutante da camera di sua Santità”.
L’aiutante di camera svolge le funzioni di assistente privato del Papa e lo aiuta quotidianamente nelle necessità personali. Sicuramente è la persona più a contatto con il Santo Padre, con il quale condivide la parte privata del pontificato. L’aiutante di camera inoltre accompagna il Papa nelle sue uscite in Piazza San Pietro e durante le udienze generali.
Angelo Gugel esordì in questo delicato ruolo nel lontano 1978, fortemente voluto da Giovanni Paolo I, che divenuto pontefice vide in Gugel la perfetta figura a cui affidare la cura della sua persona. Con la prematura scomparsa di Papa Luciani e l’avvento di Papa Giovanni Paolo II, ora salito all’onore degli altari, Gugel fu confermato nell’incarico. Per quasi un trentennio Angelo Gugel fu l’ombra di Papa Wojtyla con il quale condivise le gioie e le sofferenze di un pontificato unico.
La sua esperienza di aiutante di camera si concluse con papa Benedetto XVI, da lui accudito per un anno dal 2005 al 2006. Uomo discreto, silenzioso e molto professionale, si è guadagnato la stima di tutti. Da “perfetto maggiordomo”, ha avuto l’onore di servire tre Papi. Un’esperienza straordinaria che fa di Gugel una persona straordinaria, testimone attivo di un periodo importante della chiesa cattolica a cavallo di due secoli e tre pontificati.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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