Omicidio Armelin, Zaia: “Confido in una punizione esemplare. La giustizia agisca rapidamente”

La morte di Adriano Armelin, l’anziano pievigino aggredito ieri sera nella propria abitazione, ha seminato sgomento e cordoglio da più parti.

Fino all’ultimo non era mancata la speranza che l’83enne potesse riprendersi ma, purtroppo, così non è stato (leggi l’articolo).

Tra le tante voci che, in queste ore, si stanno pronunciando sul brutale fatto di cronaca avvenuto in via Schiratti, c’è anche quella del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il quale ha commentato così quanto avvenuto.

“Un epilogo peggiore non poteva esserci. Penso solo a cosa ha subito questo signore, alla sofferenza patita – ha affermato Zaia – Ci aspettiamo veramente giustizia, se così si può dire, perché davanti alla perdita di una vita umana in una maniera del genere non esiste giustizia. Però non vorrei assistere a situazioni che abbiamo già vissuto in passato”.

“Voglio ripeterlo ancora – sottolinea – Questo è un fatto intollerabile in una società civile: confido che la giustizia agisca rapidamente e che la punizione sia esemplare. Qui serve il massimo della pena“.

“Il cordoglio va alla famiglia di Adriano Armelin – conclude – la mia vicinanza vi giunga in questo momento terribile”.

Nel frattempo, in queste ore, stanno giungendo messaggi di cordoglio da più parti.

“Adriano Armelin era un lavoratore, un padre di famiglia, una persona buona – dichiara Alberto Villanova, capogruppo in consiglio regionale – Sono vicino ai suoi cari, così come tutta la comunità di Pieve di Soligo si stringe attorno alla sua famiglia”.

“Morire a 83 anni, in casa propria per la sola colpa di imbattersi in un balordo assassino che invece di andare a lavorare, come facciamo tutti qua, entra in casa d’altri e picchia fino ad uccidere, è qualcosa di inconcepibile – prosegue – Ringrazio i Carabinieri che, come sempre, hanno permesso di assicurare alla giustizia il colpevole. Ma l’omicida di Adriano non merita né pena né perdono”.

“Niente e nessuno può giustificare una violenza così malvagia e disumana – conclude – Per questo dico che la nostra città e la nostra società, non sanno cosa farsene di un farabutto come questo: deve restare in carcere fino all’ultimo dei suoi giorni, ancora meglio se nel suo Paese”.

“La barbara uccisione di Adriano Armelin non ci deve lasciare indifferenti – dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico a Treviso – Esprimiamo la massima vicinanza alla famiglia e a tutta la comunità di Pieve di Soligo. Non possiamo permettere che la Marca ripiombi negli anni bui del massacro di Gorgo, non possiamo lasciare nella paura famiglie e anziani. L’assassino va assicurato alla giustizia senza sconti”.

“Questo però purtroppo non basta. Stiamo vivendo una fase molto problematica: la crisi economica provocata dalla pandemia sta esasperando situazioni di disagio sociale. Serve la massima attenzione – prosegue – Tutti sono chiamati a fare la loro parte, istituzioni e cittadini, per garantire la sicurezza delle nostre comunità. Rafforzare il presidio del territorio vuol dire incrementare personale e dotazioni delle Forze dell’ordine e diffondere e incentivare le pratiche di controllo di vicinato, ma anche mettere i Servizi sociali nelle condizioni di gestire queste situazioni di disagio”.

“La sicurezza è una priorità assoluta ma, affinché non sia solo uno slogan, deve essere affrontata con una capacità di risposta più coordinata e incisiva del territorio tra Prefettura, Comuni, Forze dell’ordine e cittadini”, conclude Zorzi.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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