Impianti sportivi aperti al pubblico, ripartenza lenta e graduale. La voce di alcuni gestori: “Situazione non facile”

Tempi duri per lo sport, in ogni sua variante. Dopo l’interruzione di tutte le attività rispettando le norme imposte dal governo per far fronte all’emergenza sanitaria, ora si pensa a una ripartenza graduale, la cosiddetta “fase 2” per l’appunto. Ma quando si potrà tornare alla normalità nello sport a livello quotidiano?

Parliamo delle attività di compagnia, di svago, come la classica partitella di calcetto tra amici del weekend o del venerdì sera oppure una chiacchierata e una birra in gruppo dopo un match amichevole. Tutti dubbi per i quali nessuno ancora conosce una risposta immediata e concreta.

Come per le associazioni e le società sportive dilettantistiche anche per gli enti e i gestori dei centri sportivi aperti al pubblico sono momenti difficili. Impianti messi a disposizione della comunità in moltissimi Comuni dell’Alta Marca: da Pieve di Soligo a Conegliano, da Vidor a Montebelluna che si trovano a dover affrontare questo periodo surreale.

“Dobbiamo aspettare che tutto torni gradualmente alla normalità non c’è altra soluzione – afferma Fabio, gestore di Newsport, ente gestore dei campi da calcetto e tennis all’esterno del Palazzetto di Pieve di Soligo -. Per chi lavora in questo ambito non è un momento facile per chi come noi pratica sport all’aperto”.

“Perdendo questi due/tre mesi è stata una mazzata, soprattutto perchè questo virus è arrivato nel periodo in cui solitamente le attività all’aria aperta stavano iniziando. Un brutto colpo – continua -. Come gestore attendo delle aperture positive per lo sport, tenendo presente che si tratta di un settore non fondamentale in questo momento, certo, ma confido che vengano prese le migliori decisioni per permettere anche a noi una ripresa“.

Sull’argomento si è espresso anche Nicola, gestore del Centro Sportivo di Collalbrigo, Conegliano: “Non possiamo ovviamente sbilanciarci su come si evolverà la situazione da qui ai prossimi mesi, ci auguriamo di venirne fuori il primo possibile”.

“Siamo penalizzati in questo momento, come enti, su questo non c’è dubbio. Una soluzione per le attività di gruppo e contatto con le mascherine? Non penso, non è ipotizzabile una cosa del genere, soprattutto in sport di contatto come il calcio. Non ci resta che aspettare che i casi e i contagi si riducano e che, successivamente, venga trovato un vaccino per sconfiggere questo virus e tornare alla vita normale“.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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