Zu (Andrea Gorgi Zuin) e Tati (Tatiana Marchetto) a luglio hanno lasciato le colline di Barbisano, dove si erano stabiliti nel 2020 aprendo il centro culturale “Alle Querce”, e stanno “rotolando” verso sud, a bordo del motorhome ribattezzato Salvatore, diventato la loro nuova casa.
Missione da compiere: portare al pubblico dei loro concerti la voce della foresta attraverso i messaggi contenuti nella “musica medicina”, un genere che affonda le radici nella tradizione della foresta amazzonica, dove gli sciamani curano i loro pazienti attraverso dei canti chiamati “Icaro”.
Infatti, l’impresa on the road lungo la penisola italica si intitola “Icaro Felice Tour”, frutto della ricerca che il chitarrista e musicologo trevigiano (specialista dell’handpan, innovativo strumento musicale idiofono che si suona con le mani) ha avviato dopo essere rientrato da un soggiorno in Brasile, Perù e Colombia insieme alla sua compagna Tatiana. Nel mese di luglio il duo ZuMusic Project si è esibito in dieci località del nord Italia tra Veneto, Friuli, Lombardia ed Emilia Romagna.
Varcato il Rubicone, prosegue nelle Marche, Lazio e Abruzzo la loro nuova avventura artistica, che è diventata anche una precisa scelta di vita “errante” e di rinascita, finché Zu e Tati non troveranno un posto ideale dove fermarsi stabilmente per continuare a studiare la cultura dello sciamanesimo, in cui la potenza universale della musica è lo strumento per mettere in relazione uomo e natura. A Montelupone (Macerata), sono stati protagonisti del concerto rituale agli alberi, suonando la “musica medicina”, insieme all’artista peruviana Mallkikuna.
Il tour ora procede toccando Viterbo, Chieti e Rieti poi il motorhome Salvatore punterà verso la Calabria e la Sicilia per altre date tra la seconda metà di agosto e tutto il mese di settembre.
“Questi concerti ci hanno davvero donato molte soddisfazioni. Hanno mostrato come, in questo periodo storico, la nostra musica medicina sia un toccasana essenziale per il pubblico che ci segue – afferma Zu -. Alla fine dei concerti riceviamo bellissimi riscontri e in molti ci dicono di continuare così, che ce n’è bisogno”.
“Tutto parte dal fatto che a Barbisano non potevamo più restare nella casa nel bosco dove avevamo avviato la nostra attività musicale. Abbiamo lasciato le colline di Pieve di Soligo e ci siamo trasferiti in Romagna, abitando in un camper piuttosto datato, un motorhome Mobilvetta che abbiamo chiamato Salvatore. Dentro c’è tutto quello che ci serve, anche una sala di registrazione mobile. Con un motore 2800 diesel Iveco percorriamo 13 chilometri con un litro di carburante. Abbiamo caricato a bordo anche il nostro cane Didi e siamo felici. Del resto il titolo del tour è Icaro Felice”, racconta Andrea Zu, “E’ una scelta di rinascita e trasformazione, ma anche un ritorno al passato per me che nel 2009 avevo già fatto il progetto “Io sono italiano – Il cammino della musica” viaggiando alla ricerca del folklore musicale del nostro paese. Dove stavamo a Barbisano era un bel luogo, ma era scaduto il tempo di restare lì ed è tornata fuori la mia vena libera, in linea con i tempi. Sento che anche il nostro pubblico è assetato di novità, di freschezza, di buoni propositi e di speranza. E’ quello che trasmettiamo nelle canzoni che eseguiamo, sono testi che parlano più delle persone che dei sentimenti del cantautore. Un percorso di ricerca con i messaggi che arrivano dalla foresta, dall’energia della luce di cui siamo tutti parte”.
Zu (45 anni) e Tati (47) nel portale “Italia che cambia” hanno inserito il video di “Icaro Felice” per promuovere il loro progetto di “musica medicina”. Il messaggio filmato ha funzionato e sono arrivate le richieste di concerti da nord a sud, anche da privati che hanno messo a disposizione il giardino di casa. “Ci ha chiamato anche l’assessore alla cultura del comune di Trebisacce, in Calabria, che ha voluto organizzare una serata con noi nel suo paese” dice ancora il chitarrista. Il compenso finale è lasciato alla libera offerta di chi li ospita e in base alle possibilità del pubblico.
“Secondo la situazione che troviamo, alla fine del concerto chiediamo una offerta “irresponsabile”, chi può dare dia di più, tutto quello che ci arriva in dono va bene, anche taniche di benzina” celia Zu, scherzando sulla prima necessità di alimentare la casa viaggiante.
“Alle Querce stavamo benissimo, però eravamo in affitto e sapevamo che tutto era provvisorio. Penso che tutto quello che ci accade è per il nostro bene. Tatiana, dopo avere lavorato per 20 anni in un’azienda, otto anni fa ha deciso di rinascere alla cieca, ripartendo da zero. Anche per me è stato così, voglia di ricominciare che non è mai finita”, conclude il musicista-sciamano.
“Il nostro sogno comunque è vivere nel bosco, come quello di Barbisano dove facevamo tante iniziative, un luogo incantevole in cui c’era quella che chiamavo la roccia che parla. Cerchiamo un altro bosco, dove ci sia anche acqua e tutto quello che ci fa stare bene, per far scoprire la musica medicina ad un pubblico più vasto. Noi siamo servitori di questo genere musicale che sarà un genere sempre più ascoltato in un futuro già presente, in cui il suono sarà utilizzato sempre più per guarire – conclude Zu -. In questo ruolo ci sentiamo di andare avanti senza paura e con molta fiducia, sorridendo ad ogni imprevisto che si presenta. Cominciamo così la parte della tournée nel centro e sud d’Italia fino alla Sicilia in settembre, dove ci aspettano piccole e grandi tribù in risonanza con la musica che portiamo”.
(Foto: per concessione di Andrea Zuin).
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