Dopo 12 anni di lavoro nella biblioteca comunale “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo, la bibliotecaria Anuska Pol (a sinistra nella foto di copertina), volto e anima di tante iniziative culturali, lascia il suo incarico in città per trasferirsi a Belluno dove, grazie al superamento di un concorso pubblico, lavorerà nell’ambito delle politiche sociali del Comune.
La notizia ha colpito tanti pievigini che apprezzavano la professionalità e la gentilezza di Anuska, sempre in prima linea nella promozione degli eventi culturali insieme ai colleghi e all’amministrazione comunale.
“C’è tanta amarezza per aver perso una figura così appassionata e competente di libri – commenta una signora che frequenta la biblioteca -, e allo stesso tempo felicità perché è giusto che venga premiato il merito”.
Il sindaco Stefano Soldan e l’amministrazione comunale hanno parlano di una “grave e sentita mancanza per la comunità di Pieve di Soligo, che ha sempre fatto della cultura uno dei suoi punti di forza vincenti”.
Sono diversi i messaggi social con i quali i pievigini hanno voluto ringraziare la loro amata bibliotecaria che, di fronte a tutto questo affetto, è rimasta senza parole.
“Non mi aspettavo tutto questo calore da parte dei frequentatori della biblioteca di Pieve di Soligo e dei cittadini in generale – spiega Anuska – Da tempo cercavo un lavoro più stabile perché, fino a questo momento, ho sempre lavorato in una cooperativa e avevo bisogno di qualche sicurezza in più. Purtroppo, la cultura viene ancora considerata accessoria dallo Stato rispetto ad altri settori e, spesso, le forme contrattuali in questo ambito sono svilenti”.
“A livello nazionale la biblioteca viene considerata un servizio non essenziale – continua -, di categoria b, anche se io non sono d’accordo perché nelle biblioteche ci si ritrova per socializzare fuori dalle brutali logiche dell’economia. Sono luoghi importanti per lo sviluppo dei nostri ragazzi e di tutte le persone che amano la lettura e che seguono le iniziative culturali. Ora inizia questa sfida a Belluno ma non scapperò da Pieve di Soligo, perché abito qui, e non escludo di continuare a fare del volontariato in città sempre nell’ambito culturale”.
“Questo lavoro mi ha permesso di valorizzare la mia creatività – conclude -, anche se l’aspetto più importante e impagabile sono le relazioni umane che ho instaurato e che continueranno nel tempo, ne sono sicura. Nella vita si ha anche bisogno di un rinnovamento e quindi accolgo con gioia questo nuovo capitolo della mia vita”.
(Foto: per concessione di Anuska Pol).
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