La classe 1978 si ritrova con la maestra Caterina (che comincia dall’appello): “Si ricorda di ciascuno di noi”

La classe 1978 in quinta elementare con la maestra Caterina Pillonetto

Emanuela, Vania, Vanni, Martino, Matteo, Lisa, Stefano, Sabina, Deborah, Cristina, Andrea, Stefano, Tamara, Andrea, Roberto. La serata è iniziata come quarant’anni fa, a scuola: la maestra ha fatto l’appello, e ciascuno ha ripetuto, al proprio turno, “Presente!”.

La classe 1978 con la maestra Caterina al ritrovo di venerdì sera

La classe dei “coscritti 1978” di Pieve di Soligo si è ritrovata venerdì 11 aprile a quasi quattro decenni dalla conclusione del ciclo quinquennale (1984-1989) trascorso nelle scuole elementari “Vaccari”, ora sede municipale del Comune di Pieve di Soligo, insieme alla maestra Caterina Pillonetto, classe 1946.

L’idea di una rimpatriata tra l’insegnante – legata al motto “Educa e spera” che campeggia sulla facciata posteriore del “Vaccari” – e i vecchi compagni di scuola nasce dopo un fortuito incontro proprio con la maestra: “Avevo trovato la maestra Caterina alla serata di presentazione di un libro – racconta una di loro – e mi ha chiesto di poter organizzare qualcosa con i miei ex-compagni delle elementari. Aveva il forte desiderio di rivederci tutti”.

La maestra Caterina Pillonetto, classe 1946

“Dopo qualche giorno con un’amica abbiamo avviato la macchina logistica per la ‘rimpatriata’ – prosegue – recuperando i contatti di tutti. Devo dire che l’entusiasmo e la voglia di rivedersi è stata espressa anche dagli altri e ci ha fatto molto piacere”.

Non tutti gli ex compagni hanno potuto presenziare all’evento – mancavano Valentino, Andrea e Michele -, ma comunque hanno partecipato in una quindicina: “Un bel gruppo e tanta soddisfazione ed emozione per tutti noi e per lei. Un pensiero va sicuramente a Nicola Tonon e Rudy D’Agostin, che avrebbero potuto essere qui a festeggiare con noi, ma che purtroppo ci hanno prematuramente lasciato”.

La serata è trascorsa velocemente tra racconti di vita e aneddoti del passato: “Ogni giorno prima di uscire dalla classe, in fila, la maestra ci interrogava sulle tabelline – hanno ricordato -. Se si rispondeva subito giusto si poteva andare a casa, altrimenti si tornava in fondo alla fila e si riprovava fino alla soluzione esatta”.

La maestra è stata omaggiata di un quadernetto di pensieri, una dedica in rima e un portafoto doppio, con l’immagine della quinta elementare e uno spazio vuoto da completare con quella scattata venerdì sera.

“Anche lei ha voluto lasciarci un pensiero che abbiamo molto gradito: una poesia come testamento educativo per i nostri figli – dicono ancora i compagni -. Nonostante siano passati molti anni, si è ricordata di ciascuno, di come ci comportavamo a scuola, della nostra calligrafia, del nostro carattere. Ci ha fatto tornare alla mente episodi che ci eravamo quasi scordati”.

Decenni di vita passati davvero in un soffio: “Ritrovarsi è stata una bella energia, come quella che ci trasmette ancora la maestra – concludono -. È stato davvero emozionante tornare a chiacchierare, scherzare e poter rivivere i bei momenti trascorsi insieme alle elementari. Ci siamo salutati con la promessa di rivederci ancora, ma prima che tra altri quarant’anni!”.

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: per concessione di una lettrice)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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