“Sono esistiti uomini le cui gesta sono andate al di là del mero senso del dovere e dell’amore di patria, uomini valorosi come il Generale Busolli, che hanno lasciato un segno indelebile in tante battaglie sulle memorabili cime della Grande Guerra dove si è forgiata la leggenda del glorioso corpo degli Alpini”.
A scriverlo è l’autore e studioso Luca Gandini nel suo libro “Il Generale Girolamo Busolli”, presentato sabato sera all’Auditorium Battistella-Moccia, in cui ripercorre le vicende del Generale nato a Pieve di Soligo, e morto a Rivoli Veronese, le cui gesta eroiche ancora riecheggiano ad oltre un secolo di distanza.
La commemorazione di Busolli è stata il punto culminante delle celebrazioni per il 60esimo anniversario dalla ricostituzione del Gruppo Alpini di Pieve di Soligo che ieri hanno colorato di gagliardetti le strade del centro.


Non solo la sezione di Pieve, ma anche tante penne nere da tutta la Marca e da fuori provincia si sono unite ai festeggiamenti iniziati con la messa e terminati con l’inaugurazione al monumento al Generale Busolli in via Marconi, in corrispondenza della casa natale dell’eroe di guerra.
“È stata una giornata stupenda – commenta il capogruppo degli Alpini di Pieve di Soligo Albino Bertazzon -, a cui hanno preso parte anche le sezioni di Treviso, Valdobbiadene, Vittorio Veneto, Conegliano e Palmanova con i rispettivi capigruppo che hanno sfilato con i loro gagliardetti. Ringrazio per la presenza anche il sindaco Stefano Soldan, sempre vicino alle nostre iniziative, così come il primo cittadino di Rivoli Veronese, con cui ci siamo uniti nel ricordo di Busolli, e ancora il sindaco di Valli del Pasubio presente con la sezioni Alpini del suo Comune. Ringrazio anche i consiglieri regionali Alberto Villanova e Tommaso Razzolini, oltre ai tanti cittadini che ieri si sono uniti a noi per una mattinata densa di emozioni, e non ultimo un ringraziamento va a Luca Gandini che ci ha restituito un ritratto impeccabile del Generale”.


“È stata una cerimonia intensa e molto partecipata – sottolinea il sindaco Soldan – culminata con l’inaugurazione del monumento a Busolli che rende visibile un pezzo di memoria italiana di cui dobbiamo essere orgogliosi. Anche se il tempo annacqua la memoria, non bisogna mai dimenticare: è lo scopo di questo monumento con cui si vuole trasmettere, soprattutto ai più giovani, il senso della storia e di quei valori a cui dobbiamo la nostra libertà. Non ultimo, l’opera realizzata da Valentino Moro, va ad abbellire e impreziosire uno spazio urbano. A questo proposito, vorrei personalmente ringraziare le famiglie Sartorio e Daniotti che hanno concesso parte della loro proprietà privata per installare l’opera”.
Girolamo Busolli, l’eroe a cui Pieve diede i natali
“Busolli fu decorato con ben tre medaglie d’argento al valore militare – spiega Luca Gandini – di cui due conquistate sul campo di battaglia, cosa abbastanza inusuale considerando che all’epoca la medaglia veniva assegnata solo dopo la morte sul campo. Busolli le ricevette in via eccezionale proprio per aver compiuto atti estremamente eroici, con notevole sprezzo del pericolo, tanto da indurre gli ufficiali superiori a decorarlo in vita anche per produrre un effetto emulativo nei commilitoni”.
“Busolli visse buona parte della propria vita a Rivoli Veronese, paese dove è sepolto, e di cui una delle piazze principali del paese porta il nome. L’idea di fare una ricerca sulle sue eroiche gesta nasce il 6 novembre 2021 – prosegue Gandini – quando il capogruppo degli Alpini di Rivoli volle posizionare un’epigrafe nella piazza già intitolata al Generale, chiedendomi inoltre di scrivere ‘qualche pagina’ sull’eroe di guerra. Ecco che quelle poche pagine, sono diventate un libro che ritrae un uomo, non solo il militare, dotato di un indomito coraggio, una persona valorosa, senz’altro dal carattere burbero, ma di grande generosità”.
“Ciò che commuove rileggendo la storia di Busolli è il legame di stima e affetto che gli Alpini del suo battaglione Monte Levanna nutrivano per il loro Generale, tanto da rendergli omaggio con un monumento, a forma di croce di guerra, nella chiesetta delle Sette croci sul monte Pasubio, e questo nel 1967, ben 50 dopo la fine della prima Guerra Mondiale”.


“Gli Alpini di Pieve di Soligo hanno dedicato a Busolli una giornata bellissima, segnata da una celebrazione importante all’insegna della memoria perenne rappresentata dal monumento, che suscita curiosità e invita le nuove generazioni ad una riflessione sulla libertà e la democrazia, valori che si tende a dare per scontati, ma dietro ai quali c’è il sacrificio di tanti ragazzi che non fecero più ritorno dal fronte”.
(Fonte foto: Gruppo Alpini Pieve di Soligo)
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