Luci e ombre sull’integrazione a Pieve di Soligo. Il sindaco incontra i giovani: “Siamo un’unica comunità”

Qual è lo stato di salute dell’integrazione a Pieve di Soligo in questa fase dell’emergenza Covid?

Il sindaco Stefano Soldan ha voluto incontrare alcuni ragazzi di origine straniera, che frequentano i parchi del paese, per capire come si sentono le diverse etnie presenti a Pieve di Soligo.

Nell’ultimo periodo i progetti di integrazioni portati avanti dal Comune hanno subito uno stop forzato, come molte altre attività bloccate dalla pandemia, ma l’amministrazione comunale spera di poter ripartire presto anche grazie al lavoro del gruppo “Cultural-Mente”, coordinato dal consigliere comunale delegato Valentina Lucchetta.

I giovani incontrati dal sindaco hanno spiegato che a Pieve di Soligo si vive bene anche se a volte è difficile abbattere il muro dei pregiudizi, che nascono dalla poca conoscenza delle altre culture ed etnie.

“Quando c’è qualche episodio di vandalismo spesso in paese pensano a noi stranieri ma non sempre è colpa nostra – spiega un ragazzo – Anche noi facciamo parte di questa comunità e personalmente mi impegno a rispettare le cose e non sporcare le aree verdi che possiamo utilizzare tutti. Io sono in pace con la mia coscienza e vorrei che tutti i cittadini di origine straniera si impegnassero maggiormente per questa comunità, della quale dobbiamo sentirci membri come tutti gli altri”.

Il sindaco Soldan ha apprezzato le parole dei giovani che hanno accettato di confrontarsi con lui e ha ribadito che a Pieve di Soligo la comunità è una sola, anche se con tante sfaccettature diverse.

“Mi è piaciuto il ragionamento fatto da questi ragazzi sulla tutela dei luoghi pubblici – ha affermato il sindaco – Alcuni di loro si impegnano nelle associazioni di Pieve di Soligo e questo è un bel segno di integrazione. Tutti insieme dobbiamo combattere contro chi ancora continua, in maniera molto maldestra e maleducata, ad abbandonare i rifiuti per terra”.

L’auspicio del sindaco è che possa crescere la consapevolezza sul fatto che il paese appartiene a tutti e che va vissuto nel rispetto delle altre persone.

I danni che creiamo reciprocamente alla comunità, alla società e alla natura ricadranno su di noi e sui nostri figli – conclude il primo cittadino di Pieve di Soligo – L’atteggiamento di questi ragazzi è straordinario e auspico che si facciano portatori nelle loro comunità di questo importante messaggio”.

I giovani incontrati dal sindaco hanno chiesto all’amministrazione comunale pievigina, appena l’emergenza Covid lo consentirà, di creare altri luoghi di incontro e di aggregazione per ragazzi o migliorare quelli presenti per aiutare i loro coetanei a socializzare in ambienti sicuri.

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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