C’è qualche malumore a Pieve di Soligo per il modo in cui sono state gestite le elezioni, che continueranno anche oggi, del nuovo consiglio dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Toniolo” (qui l’articolo).
Il consigliere di minoranza Andrea Ros parla di “manovre” per estromettere dalla lista “chi non è allineato” al pensiero di un determinato gruppo di cittadini.
Accuse pesanti che nascono dal mancato coinvolgimento dello stesso Ros, che non è stato inserito nell’elenco delle persone che possono far parte del nuovo consiglio di istituto.
“La partecipazione alla vita pubblica parte anche dalla partecipazione agli organi collegiali – commenta il consigliere di opposizione – Questo pensiero si chiama partecipazione democratica. Purtroppo, questo non accade nella città di Pieve di Soligo, e precisamente nel rinnovo del consiglio di istituto dove, se qualcuno si rende disponibile a partecipare dando del proprio tempo per condividere con altri genitori delle progettualità, improvvisamente si accorge che questo non è quello che si pensava, ma si trova all’interno della ‘tratta’ delle liste dei candidati”.
Ros ha detto di essere amareggiato perché, a suo parere, è stato fatto di tutto per emarginare ed arginare un genitore “che si muove troppo, che ha idee, che parla di progetti e non si ferma di fronte a nulla”.
“Ora c’è da capire se queste piccole manovre per estromettere dalla lista chi non è allineato hanno qualche significato – aggiunge l’esponente della minoranza in consiglio comunale a Pieve di Soligo – Tre anni fa, nelle votazioni per il rinnovo del consiglio di istituto, che ha lasciato strascichi poco piacevoli, la lista dei genitori era formata da 12 candidati, 4 solo a Solighetto (tra cui il futuro presidente) e 3 alla primaria Zanzotto”.
“Perché quest’anno la lista, formata da 10 genitori, non poteva avere un terzo rappresentante della Zanzotto? – continua – Tra l’altro si tratta di un plesso importante, ma questo ormai conta poco. Credo che ora qualcuno dovrebbe rettificare le prime righe del programma e dichiarare molto semplicemente e con tranquillità che la lista, fatta passare come libera e aperta a tutti, è invece chiusa e decisa a tavolino tra amici”.
“Detto questo vorrei rassicurare i signori che quando mi sono impegnato pubblicamente l’ho sempre fatto a viso aperto senza aver bisogno di eliminare gli avversari, con rispetto e lealtà – conclude – Mi avessero per lo meno avvisato che non rientravo tra i loro candidati, forse avrei pensato ad altre opzioni. Peccato perché stiamo parlando dell’educazione e dell’istruzione dei nostri figli”.
(Foto: Andrea Ros).
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