Si terrà domani, sabato 17 novembre a partire dalle ore 8.45 il convegno “Responsabili alla guida” organizzato dall’associazione La Nostra Famiglia con il patrocinio di Unasca (Unione nazionale autoscuole studi consulenza automobilistica) e di FCA Autonomy con l’obiettivo di favorire buone pratiche per la responsabilizzazione civile dei cittadini.
La sede della Nostra Famiglia di Pieve di Soligo è infatti inserita nella rete dei Centri di mobilità del gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles): si tratta di strutture che offrono a tutti gli interessati un aiuto concreto per risolvere i problemi relativi alla guida, compresi gli adattamenti alle proprie capacità e che vogliono garantire a tutti, concretamente, la possibilità di testare ed eventualmente migliorare le competenze motorie, cognitive e comportamentali propedeutiche per la guida.
Alcune condizioni di salute possono incidere sulla idoneità psicofisica alla guida: anche se per molte patologie non vi è l’obbligo di segnalazione, tuttavia, in presenza di alcuni disturbi come emianopsia, problemi cardiaci o disturbi cognitivi, sarebbe buona cosa rivolgersi volontariamente alle commissioni mediche locali per patenti e sottoporsi ad una valutazione.
La valutazione medica di idoneità per la patente è un pre-requisito per la guida. Il pre-requisito sanitario riguarda la persona e la sua condizione di salute valutata all’interno di valori previsti per legge come, ad esempio, avere un sistema visivo e uditivo con capacità minime definite, non essere a rischio di perdita di coscienza, possedere i tempi di reazione semplici e complessi nella norma, possedere le capacità di prendere decisioni nella norma, e così via.
Dal conseguimento della patente la visita medica è prevista ogni 10 anni, i più anziani ogni 5 anni. Le persone che rientrano nelle condizioni di salute descritte per legge e considerate a rischio, devono, invece, sottoporsi a valutazioni nelle Commissioni mediche locali per le patenti con frequenza diversa, definita di volta in volta dalla commissione stessa.
Una persona che si ammala improvvisamente di una patologia cronica, subisce lesioni permanenti, consegue danni fisici, intellettivi o psicologici importanti dovrà, per legge, sottoporsi alla valutazione della Commissione medica locale per le patenti prima di rimettersi per strada sul mezzo. Sempre per legge, sono definite le condizioni che richiedono tale obbligo, tra cui: diabete, sofferenze cardiache, ictus, trauma cranico, patologie neuromotorie, ipovisione o perdita del campo visivo, perdita della funzionalità di arti.
Come sostiene Alec Vestri, neuropsicologo dells Nostra Famiglia: “Quante persone che subiscono questo cambiamento si sottopongono effettivamente alla valutazione della Commissione medica? Sicuramente non tutte: è esperienza di chi lavora in ambito sanitario incontrare numerose persone in situazione potenzialmente a rischio, anche grave, che non si sottopongono a questa valutazione. Fatta eccezione per le persone che subiscono perdita di coscienza per 48 ore, non vi è obbligo di segnalazione alle motorizzazioni per questa irregolarità in quanto si presuppone che il cittadino sia direttamente responsabile per la sicurezza finché è capace di intendere e volere.”
La situazione, rappresenta di fatto, è un problema. Un problema di sicurezza stradale, un problema di differenza di trattamento tra chi mantiene senso civico e di sicurezza sottoponendosi volontariamente alla Commissione e chi non lo fa, un problema per chi lavora nel campo a contatto con queste situazioni e si trova costantemente nell’imbarazzo tra dovere civico e diritto della persona, rischiando querele in caso di segnalazione.
Nella sede di Pieve di Soligo è possibile: valutare con precisione le proprie capacità motorie, cognitive e psicologiche con l’ausilio di test cognitivi, psicologici, simulatore di guida, prove su strada in circuito chiuso assistiti e consigliati da fisioterapisti, terapisti occupazionali, psicologi, medici specialisti e tecnici specializzati; ottenere un attestato da presentare alla commissione medica locale per le patenti della propria Provincia; provare per la prima volta la guida o testare nuovi adattamenti su vetture modificate, con un istruttore specializzato, su circuito o su strada; allenare le funzioni cognitive necessarie per la guida; recuperare o acquisire fiducia e sicurezza nell’affrontare la guida.
(Fonte e foto: Nostra Famiglia).
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