Da Pieve di Soligo è arrivata una nuova segnalazione di furti di fiori nel cimitero della frazione di Solighetto.
“Mercoledì 16 febbraio – spiega una donna – nella tomba di mia suocera, mancata a fine gennaio, ho avuto la brutta sorpresa: un furto di poco valore economico ma di grande valore morale. Accanto alla tomba, insieme ad altri fiori, c’era una confezione di fiori portata dai nipoti per la loro nonna. Proprio da quella confezione hanno sradicato tutti i bulbi e i garofani, lasciando piante di valore molto più elevato”.
“Sarà un caso – continua -, ma il giorno del funerale di mia suocera è avvenuto il primo brutto furto, una pianta che era proprio nella tomba di mio suocero. Sentendo anche altre testimonianze, queste cose accadono spesso a Solighetto, come magari in altri cimiteri, ma ai famigliari dei defunti fa male. Il problema è che non ci sono telecamere a immortalare il malintenzionato”.
“Questi gesti sono sicuramente deprecabili – commenta il sindaco Stefano Soldan – In più occasioni sono state messe delle telecamere mobili. Vedremo di intensificare ulteriormente i controlli”.
Non è la prima volta che nell’Alta Marca Trevigiana si assiste a questo fenomeno: dalla destra alla sinistra Piave, infatti, non mancano le segnalazioni di furti di vasi o fiori nei cimiteri, comportamenti che generano ogni volta lo sdegno delle persone (qui l’articolo).
In questi casi si tratta di semplici, anche se odiosissimi, furti ma l’ordinamento giuridico italiano prevede anche la fattispecie dei delitti contro la pietà dei defunti che tutelano il sentimento, sia individuale che collettivo, di rispetto verso i defunti e le cose mortuarie (la violazione di sepolcro, il vilipendio, la distruzione o l’occultamento di cadavere).
(Foto: per gentile concessione di una lettrice).
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