La comunità di Solighetto si è riunita numerosa nel pomeriggio di ieri, giovedì 8 dicembre, alla messa e all’inaugurazione dei restauri delle opere parrocchiali: chiesa, campanile, casa canonica e scuola dell’infanzia “Monumento ai Caduti” sono stati infatti oggetto di importanti lavori di ristrutturazione dal gennaio scorso, e oggi chi transita per il paese può ammirare l’eccellente qualità dell’intervento.
Dopo la partecipata messa della solennità di Maria Immacolata, titolare della chiesa di Solighetto, presieduta dal vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo e concelebrata del parroco monsignor Giuseppe Nadal, dal cappellano don Luca Soldan, dal vicario diocesano per la Pastorale don Andrea Dal Cin e dal parroco di Barbisano e Collalto don Stefano Sitta, si è tenuto un breve momento di presentazione dei restauri.
È intervenuto il vice presidente del consiglio pastorale parrocchiale Federico Citron, che ha espresso la “gratitudine per quanti si sono spesi per gli interventi, a partire dal parroco don Giuseppe (in questo momento un grande applauso si è levato spontaneamente dall’assemblea, ndr), che si è fatto carico di non poche responsabilità e preoccupazioni”.
“Oggi è una giornata di arrivo, ma soprattutto e anche di partenza – ha proseguito – perché si chiudono ufficialmente quattro cantieri edilizi ma rimane aperto il cantiere pastorale: gli edifici che sono stati oggetto di lavoro trovano la loro ragione nell’essere luoghi dove si costruiscono relazioni”. Sottolineando l’importanza “dell’apertura di cantieri dell’ospitalità, della formazione, di ascolto, di confronto”, Citron ha ribadito che “con questi lavori si è adempiuto a un dovere rispetto a chi ci ha preceduto, sacerdoti, consacrati e laici, di conservare quanto da loro realizzato per dotare la parrocchia di luoghi adeguati alle esigenze pastorali”.
“È un impegno mai concluso – ha detto infine -, perché qualsiasi edificio richiede continui lavori, e sappiamo che l’intervento sul campanile ha rivelato l’urgenza di sostituire la struttura che sostiene le campane (qui l’articolo ndr), alquanto deteriorate, per cui abbiamo nuovamente bisogno della generosità di tutti, ma dobbiamo farci carico di questi beni anche pensando alle giovani generazioni, che non possono trovarsi senza i necessari spazi comunitari”.
Carlo Donadel, rappresentante del Consiglio degli Affari economici, ha ripercorso con l’ausilio di un maxischermo le varie fasi dei lavori e illustrato alcune immagini di confronto tra il prima e il dopo l’intervento alle varie strutture, fino all’anno scorso in condizioni preoccupanti di stabilità: egli ha spiegato che il tutto è stato realizzato grazie all’opportunità del Bonus facciate e all’eredità lasciata dalla signora Teresa Fabbri alla parrocchia. Gli interventi sono stati portati a termine – dopo la progettazione dello studio Dal Col – dalle ditte NGE restauri (per chiesa e campanile) e Lorenzon Costruzioni (per canonica e scuola dell’infanzia), con l’ausilio di maestranze esperte e artigiani.
Nel ringraziare coloro che in questi mesi “si sono impegnati per rendere Solighetto più bella e più sicura”, il sindaco Stefano Soldan ha sottolineato come non sia scontato “avere delle persone che si prendono cura del patrimonio della parrocchia e che vogliono portare avanti una lunga e bella dedizione di bellezza, storia e fede”. “Come Amministrazione comunale abbiamo contribuito in parte all’opera – ha concluso – proprio per sostenere questo percorso di rigenerazione e cura dei nostri monumenti e delle nostre chiese e tradizioni”.
Il vescovo Pizziolo ha fatto memoria della storia della comunità di Solighetto, le cui prime tracce risalgono al 1475, e della chiesa parrocchiale: “Le circostanze e le opportunità provvidenziali hanno permesso un’opera assolutamente necessaria, e siamo qui per ringraziare questo bel segno di una comunità viva e tutte le persone che si sono adoperate per arrivare a questo bel risultato, anche se non ancora finale, perché – ha auspicato, tramite una metafora – il restauro della chiesa non può sostituire il restauro spirituale sempre continuo della comunità: questo intervento alle strutture parrocchiali sia da incentivo alla manutenzione della nostra vita spirituale e segno di speranza per tutti”. Pizziolo ha concluso la cerimonia con la benedizione delle opere parrocchiali dalle porte della chiesa.
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