A seguito degli sviluppi delle indagini preliminari sull’omicidio a scopo di rapina di Adriano Armelin e, in particolare, sulla base della relazione del consulente tecnico medico legale che ha effettuato l’autopsia e dei risultati degli accertamenti effettuati dal RIS dei Carabinieri di Parma sulle tracce biologiche (specie ematiche) repertate sul luogo del delitto dal RIS dei Carabinieri di Treviso, il Pubblico Ministero ha modificato il capo di imputazione originariamente contestato all’indagato Mohamed Boumarouan.
Il reato ipotizzato è passato da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario aggravato dalla finalità di compiere il reato di rapina (art. 61, n. 2 CP), dall’avere agito con crudeltà per le particolari modalità dell’azione e dall’avere approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la privata e pubblica difesa.
L’aggravamento della contestazione è derivato principalmente dai risultati dell’autopsia, dalla quale, come comunicato dalla Procura di Treviso, è emerso che “l’anziano pievigino è stato colpito ripetutamente in varie parti del corpo, in particolare al tronco e al capo, con calci, pugni e vari corpi contundenti, subendo almeno 29 lesioni contusive esterne”.
Il Pubblico ministero ha quindi chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, al quale è stato contestato il delitto di omicidio volontario pluriaggravato dalle aggravanti sopra menzionate.
L’ordinanza è stata eseguita ieri lunedì con la notifica all’indagato, già detenuto. Dopodomani giovedì il Gip procederà a un nuovo interrogatorio di garanzia sulle ultime contestazioni.
Armelin morì lo scorso 26 marzo in seguito al violento pestaggio subìto la sera precedente nella sua abitazione di via Schiratti a Pieve di Soligo. Le indagini che hanno portato all’arresto di Boumarouan sono state svolte dai Carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto e dal nucleo investigativo di Treviso (qui l’articolo).
Durante l’autopsia il medico legale Andrea Galassi rilevò nei colpi inferti con una bottiglia alla testa e al volto le lesioni che provocarono la morte del pensionato 83enne (qui l’articolo).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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