ROMA – E venne il grande giorno della beatificazione di Giovanni Paolo I: lo straordinario evento religioso ha richiamato a Roma centinaia di fedeli dalle diocesi di Belluno – Feltre e Vittorio Veneto e dal patriarcato di Venezia, che stanno vivendo insieme ore di intense esperienze spirituali e di importanti celebrazioni.
Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, che sta seguendo direttamente nella capitale gli appuntamenti legati alla beatificazione, può testimoniare come il viaggio dei pellegrini si stia realizzando con ogni mezzo, dai pullman al treno all’aereo, fino alle auto private.
In un flusso ininterrotto di persone nel sagrato della Basilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, molti fedeli si sono ritrovati alla Veglia di preghiera presieduta dal cardinale Angelo De Donatis (qui l’articolo).
Tra loro, anche persone particolarmente significative per la vita ecclesiale e civile collegate all’opera pastorale di Albino Luciani, a cominciare dal suo paese natale, Canale d’Agordo (Belluno). Il sindaco Flavio Colcergnan ha guidato la delegazione dell’amministrazione comunale della comunità di origine di Giovanni Paolo I, che oggi 4 settembre vive in diretta la cerimonia anche grazie al maxischermo posto nella piazza principale del paese: “Stiamo sperimentando una grande gioia per questo primo traguardo” ha detto il primo cittadino, sottolineando poi il fatto che “la terra bellunese si impegna già a rendere efficace e concreto il cammino verso la canonizzazione di questo suo figlio illustre”.
Profondi legami personali e vocazionali con il nuovo beato può vantarli anche monsignor Giuseppe Nadal, arciprete di Pieve di Soligo, che commenta: “Abbiamo potuto riascoltare durante il viaggio in pullman l’omelia di Luciani in occasione della mia ordinazione presbiterale: c’è stato un momento di intensa commozione, suggellato da un grande applauso, per dire la gioia e la riconoscenza di tutto il gruppo”.
Un forte vincolo diretto di parentela è invece quello di Pia Luciani, figlia del fratello di Giovanni Paolo I, Edoardo: in lei è ancora intatto il ricordo dell’affetto e della presenza viva e partecipe dello zio Albino alla vita dei suoi nipoti, come nell’episodio del suo trasferimento in un collegio di Fano, nelle Marche. Ma è stata tutta una vita di confidenza, consigli e scambi epistolari tra il vescovo Albino e i giovani familiari.
Non mancano a Roma i rappresentanti del mondo economico, come Romano Tiozzo, segretario generale della Camera di Commercio Dolomiti Treviso – Belluno: “Sono qui con spirito di profonda gratitudine per questa luminosa figura di sacerdote, vescovo e pontefice della nostra terra” ha affermato. Tiozzo ha anche ricordato un singolare legame dello stesso sodalizio con Giovanni Paolo I, perché il fratello Edoardo ne era stato presidente.
Folto il gruppo dei giovani delle varie diocesi: don Paolo Astolfo, padre spirituale nel Seminario vescovile di Vittorio Veneto e assistente unitario di Azione Cattolica, sottolinea come la “santità possibile nel quotidiano con il sorriso” sia stata protagonista della riflessione sviluppata durante il viaggio con i ragazzi.
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