Sarà un weekend da non perdere quello che si vivrà nel territorio Unesco tra sabato 19 e domenica 20 ottobre.
Sono passati tre mesi dalla proclamazione a Baku (Azerbaijan) a “patrimonio dell’umanità”, per le colline di Conegliano e Valdobbiadene e ora è il momento della presa di coscienza, del cominciare a sentirsi “sito Unesco” e del progettare lo sviluppo futuro di un territorio entrato nella lista mondiale delle eccellenze paesaggistiche mondiali.
Questo il significato e il filo ‘conduttore’ che gli organizzatori hanno voluto dare al convegno di domenica 20, nel teatro Careni di Pieve di Soligo, nonché del weekend di festa e di iniziative promozionali che, tra sabato e domenica prossimi, animeranno l’intero territorio delle colline: iniziative che troveranno la loro sintesi nella sottoscrizione a Pieve di Soligo del nuovo disciplinare, da parte dei 29 sindaci dell’area e dei massimi rappresentanti di Regione Veneto e Ats.
“Il tema centrale di questo evento è la condivisione e la sottoscrizione di un “patto per il territorio” per armonizzare gli strumenti urbanistici esistenti e disegnare le prospettive future del sito. Il titolo Unesco – ricorda Amerigo Restucci, coordinatore del Comitato scientifico del sito Unesco – ha premiato un paesaggio rurale, connubio di natura e lavoro dell’uomo, disseminato di valori storici e architettonici, caratterizzato da mosaici di vigne, boschi e prati e da singolari architetture di impianti viticoli come a “bellussera”.
“All’interno di questo territorio, che ha attraversato pressoché intatto i secoli come testimoniano gli scorci dei grandi pittori veneti del Quattro-Cinquecento, come Bellini, Giorgione e Cima da Conegliano, che hanno immortalato queste colline – ricorda Restucci – ci sono piccoli edifici rurali, pertinenze e rustici la cui funzione, legata a precedenti attività economiche, ora potrà essere ripensata e riconvertita come strutture di supporto alle attività vitivinicole e alla loro valorizzazione anche in chiave di accoglienza turistica”.
“Grazie al sigillo dell’Unesco, le Colline del Prosecco entrano tra le mete d’elezione del turismo culturale ed enogastronomico e intercetteranno sempre più i flussi dei viaggiatori in transito alla scoperta di Venezia, delle Dolomiti, delle città d’arte e delle ville del Veneto. Il marchio Unesco è uno straordinario fattore identitario e di attrazione, ma anche un impegno di responsabilità alla conservazione e alla valorizzazione dei valori naturalistici, storici e architettonici del paesaggio” – sintetizza il professor Amerigo Restucci.
Quest’ultimo assieme a Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, Mauro Agnoletti, coordinatore del dossier della candidatura presentata a Baku, Roberto Cerrato, direttore dell’Associazione per il patrimonio Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, al soprintendente veneto per le Belle Arti e il Paesaggio Vincenzo Tinè e al presidente della Regione Luca Zaia, domenica offrirà spunti di riflessione a cittadini ed amministratori su cosa significa essere ‘sito Unesco’, come guardare allo sviluppo futuro dell’area collinare della Sinistra Piave e come valorizzare in tutte le sue potenzialità il marchio di “world heritage”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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