Gradita novità la comunità parrocchiale di Pieve di Soligo, nel segno del ricordo del compianto Vescovo Eugenio Ravignani. Alla prima messa di sabato scorso 25 luglio, nella festa di San Giacomo apostolo, l’arciprete don Giuseppe Nadal ha dato personalmente ai fedeli un importante annuncio: il parroco ed ex segretario di Ravignani ha comunicato all’assemblea che egli stesso ha avuto in dono dal Pastore da poco scomparso, per esplicita sua volontà testamentaria, il suo calice di pregevole fattura, con le fedi nuziali dei genitori incastonate.
“Questo calice – ha voluto sottolineare don Giuseppe – sarà utilizzato per le celebrazioni eucaristiche nella chiesa madre di Pieve e rimarrà anche in futuro patrimonio della parrocchia Santa Maria Assunta“.
Forte e profondo il legame di stima e di bene tra l’arciprete e il vescovo Ravignani: i nove anni in cui don Giuseppe è stato il suo segretario personale in diocesi, dal 1983, sono stati segnati da grande amicizia e collaborazione tra i due sacerdoti, continuate e rafforzate anche in tutto il tempo successivo all’esperienza di impegno e di servizio di monsignor Nadal presso il Castello Vescovile di San Martino, a partire dalla sua nomina alla guida della parrocchia di Susegana.
Eugenio Ravignani, nato a Pola il 30 dicembre 1932, è stato pastore della diocesi vittoriese dal 1983 al 1997. Alla guida della diocesi di Trieste fino al 2009, quando è stato nominato vescovo emerito, ha ricoperto anche vari ruoli all’interno della Conferenza Episcopale del Triveneto e Italiana. Dopo malattia, è mancato il 7 maggio scorso a Trieste, all’età di 87 anni.
La notizia della morte ha raggiunto e commosso don Giuseppe, che in un’intervista ha definito Eugenio Ravignani persona dall’animo buono e generoso, con un ampio bagaglio culturale e di grande sensibilità pastorale. Monsignor Nadal ricorda il presule scomparso anche per le sue caratteristiche di delicatezza, pazienza e affabilità, e di speciale umanità verso tutti, in particolare con i più piccoli, a cui rivolgeva sempre una parola buona e un sorriso.
Sono tanti i momenti significativi nei nove anni che don Giuseppe ha condiviso con il vescovo Ravignani e che ha ricordato spesso volentieri: tra gli altri, la visita straordinaria a Vittorio Veneto di Papa Giovanni Paolo II il 15 giugno 1985. L’amicizia tra i due sacerdoti è rimasta sempre salda negli anni e, salute permettendo, Ravignani è tornato più volte per celebrazioni ed eventi nella parrocchia pievigina e nella diocesi di Vittorio Veneto, che ha sempre portato nel cuore.
Il calice, dunque, rimarrà simbolo del legame indissolubile tra un Pastore così amato, tra le figure più significative nella storia recente della diocesi vittoriese, e la comunità di Pieve, che gli ha sempre tributato stima, affetto e riconoscenza.
(Fonte: Beatrice Zabotti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it – la Tenda TV).
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