Pieve di Soligo, cittadini infuriati chiamano il Comune per le vaccinazioni. Donadel: “Noi non gestiamo le prenotazioni”

Sono bollenti i telefoni dell’ufficio Servizi Sociali del Comune di Pieve di Soligo perché, soprattutto in questi ultimi giorni, molti anziani continuano a chiamare per avere informazioni sui vaccini contro il Covid o per lamentare alcuni disservizi, come quello dei call center dell’Ulss 2 Marca Trevigiana che non rispondono alle loro telefonate.

Troppa confusione sulle novità della campagna vaccinale in Veneto e il bombardamento di notizie ha mandato nel caos più totale la gente che, ormai spazientita, ha deciso di rivolgersi al Comune come se l’ente avesse la bacchetta magica.

Come avvenuto in altre fasi della pandemia, sono proprio i Comuni a dover gestire le richieste delle persone senza essere stati coinvolti in tutti gli aspetti dell’organizzazione e della programmazione di situazioni, come questa vaccinazione di massa, che coinvolgono direttamente anche i loro cittadini.

“Ci hanno telefonato anche persone molto maleducate – spiega Tobia Donadel, assessore ai servizi sociali e demografici di Pieve di Soligo – e c’è chi ha incolpato il Comune per i disservizi legati alle prenotazioni per la vaccinazione contro il Covid. Alcuni articoli sulla stampa hanno creato molta confusione perché in certi giornali è stato scritto che si poteva prenotare in Comune. Ad oggi le convocazioni per le vaccinazioni sono gestite solo dall’azienda sanitaria locale”.

Al momento, la comunicazione legata alla vaccinazione avviene con lettera spedita a casa, tramite sms o con avviso che riguarda l’accesso libero (come si è fatto con i nati nel 1936 e ora per i nati nel 1935).

“Il sindaco di Treviso, che è anche presidente dell’Anci Veneto, ha invitato i Comuni a mettere a disposizione del personale per chi è in difficoltà con le prenotazioni – aggiunge Donadel – Voglio sottolineare che si tratta di una dichiarazione fatta in autonomia dal primo cittadino Mario Conte che ha messo in difficoltà gli altri Comuni. Da un giorno all’altro, infatti, ci siamo trovati con i cittadini che telefonavano o chiedevano di entrare fisicamente in municipio per fare le prenotazioni”.

In qualche caso, per gestire queste richieste, sono state bloccate anche le attività ordinarie dei singoli enti, alimentando la confusione generale.

L’assessore Donadel ha spiegato che le amministrazioni comunali sono disponibili a collaborare con l’Ulss per aspetti comunicativi ma gli enti locali non possono farsi carico della gestione delle prenotazioni e ha fatto un appello chiedendo alle singole amministrazioni di agire in modo coordinato, senza “schegge impazzite” che continuano a lanciare proposte a raffica in modo scoordinato.

Il Comune di Pieve di Soligo, inoltre, ha messo a disposizione una sede vaccinale nel territorio comunale (nella Casa delle Associazioni), inviando una lettera protocollata all’Ulss 2 Marca Trevigiana che ha risposto che al momento non ce n’è bisogno, e ha chiesto all’azienda sanitaria che vengano potenziate le linee telefoniche.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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