La pievigina Debora Donadel, collaboratrice di Eventi Venetando, è una delle vincitrici del concorso letterario nazionale “In cento righe 2020. Il tuo racconto è radiogenico?”.
L’opera letteraria di Debora, infatti, è uno dei dieci racconti selezionati per la terza edizione di questo concorso che premia i vincitori e i segnalati con una ponderata critica letteraria e con la diffusione radiofonica e web radio dell’audio lettura dei racconti, interpretati da attori professionisti.
Anche l’assessore alla cultura del Comune di Pieve di Soligo, Luisa Cigagna, ha accolto con gioia la notizia dell’ottenimento di questo riconoscimento letterario.
I premi del concorso prevedono la lettura scenica su Radio Canale 7 (radio web) dei racconti che sono stati ritenuti adatti per una trasmissione radiofonica e che sono stati giudicati i migliori dalla giuria, oltre alla realizzazione di un cd e alla motivazione letteraria.
“In cento righe”, iniziativa promossa dall’associazione culturale Marginalia, è un concorso per racconti brevi, massimo tre pagine, che si possono ascoltare alla radio con l’intento di renderli fruibili al vasto pubblico.
Tra gli obiettivi degli organizzatori c’è anche quello di allargare a tutte le opere meritevoli la motivazione letteraria personalizzata, la lettura scenica di ogni racconto dai premiati ai segnalati, la produzione di un cd che raccolga i brani recitati e l’indispensabile supporto radiofonico per dare voce e senso, nella continuazione, a ciò che viene prodotto quando si scrive.
“Scrivere un racconto – aggiungono gli organizzatori -, una vicenda umana reale o possibile, è un’operazione di valori e continuità ad essere presenti in questo mondo per incontrare qualcosa ancora da svelare; la propria voce che si fa strumento di una memoria individuale e collettiva che altrimenti potrebbe perdersi o mai scaturire. È giusto ascoltarla quella voce, condividendola con tutti coloro che ne hanno la sensibilità e l’esigenza, spesso senza nemmeno saperlo”.
Questo l’incipit del racconto di Debora Donadel, ‘Il cancello’: “Elena curava i suoi fiori con un amore infinito. Li conservava di anno in anno: seguiva con ansia il meteo negli ultimi giorni d’estate, per riporre tutte le sue piante, prima della prima brina, nella piccola serra che avevano ricavato dietro casa, tra tettoia e garage. Piante grasse, gerani, ortensie. Nei giorni in cui il freddo dava un po’ di tregua al lungo inverno, alzava i pesanti teli di plastica e portava fuori le piante più resistenti: ‘Che non si dimentichino del sole!’, così diceva a Saverio. ‘E tutte le altre, guardale lì dentro, come sembrano respirare ora che hanno sentito l’aria nuova!’”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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