Le “Vite Illustri” di Pieve di Soligo hanno dato il loro contributo nell’iter che ha portato al titolo di città e c’è tanta voglia di tornare ad incontrarsi insieme per onorare le figure che hanno dato prestigio alla comunità pievigina.
Il parroco monsignor Giuseppe Nadal ha ricordato che lo scorso 15 aprile il prefetto di Treviso ha trasmesso il decreto del Presidente della Repubblica congratulandosi con l’amministrazione comunale e con tutta la comunità pievigina, riconoscendo il merito di “aver saputo, con responsabilità, far emergere le innumerevoli qualità di una terra ricca di eccellenze storiche, culturali, enogastronomiche e paesaggistiche”.
“Pensiamo abbiano contribuito ad ottenere questo titolo onorifico le recenti iniziative per mettere in risalto ‘Le Vite illustri’ di tanti nostri personaggi, tra i quali il Beato Giuseppe Toniolo e anche il fatto di essere arrivati in finale per ‘Capitale italiana della cultura’. – ha affermato don Giuseppe – Questo titolo dà tanto onore alla nostra città e ci impegna ad essere cittadini sempre più impegnati nell’elevazione civile, culturale, morale e spirituale, capaci di dare buona testimonianza di laboriosità e onestà in questo bell’ambiente in cui la Provvidenza ci ha posti”.
Anche il direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e coordinatore della rete culturale “Vite Illustri”, Marco Zabotti, non ha nascosto il senso di orgoglio e la soddisfazione per questo titolo così prestigioso.
“Il riconoscimento del titolo di Città per Pieve di Soligo ci mette soprattutto nella condizione di una responsabilità più grande – commenta Zabotti -, della necessità di corrispondere al meglio a questa sorta di dono istituzionale, sviluppando nel migliore dei modi il significato di ‘civitas’, il valore della cittadinanza, il ruolo e il contributo della nostra comunità pievigina a una visione più ampia e condivisa di sviluppo, coesione e benessere”.
“È come se nella nuova configurazione di Città – continua Zabotti – si giungesse da un lato a dare il giusto rilievo alle sofferenze, ai sacrifici e agli straordinari meriti di coloro che ci hanno preceduto, e al tempo stesso si guardasse con fiducia, speranza e concreto ottimismo alle possibilità e agli impegni delle nuove generazioni, cittadini di oggi e di domani ai quali viene chiesto di custodire e di declinare al futuro una grande storia di cultura, intraprendenza, socialità e amore al territorio”.
Il coordinatore della rete culturale “Vite Illustri” si augura che la Città di Pieve di Soligo possa essere sempre riconosciuta per una vocazione e un ruolo speciale di impulso, innovazione, cooperazione ed equilibrio nell’ambito del Quartier del Piave e dell’intera area Unesco, per poter offrire un apporto di significati, di qualità e di ampie prospettive d’insieme per le comunità che fanno parte di questo territorio.
(Foto: rete culturale “Vite Illustri”).
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