Pieve di Soligo diventa “città”, gioiscono le istituzioni e le associazioni pievigine: la festa è solo rimandata

Campane a festa dopo la notizia della concessione al Comune di Pieve di Soligo del titolo di città.

Non ci ha pensato due volte il parroco, monsignor Giuseppe Nadal, che ha voluto suonare a festa le campane per annunciare un evento gioioso e straordinario per tutta la comunità.

Il documento ufficiale è stato firmato direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ora a Pieve di Soligo si dovranno sistemare gli stemmi e il gonfalone del Comune per adeguarli a questo titolo.

Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo e per il sindaco Stefano Soldan, che nel pomeriggio di oggi ha avvisato le principali associazioni e istituzioni pievigine per festeggiare, anche se per il momento solo a distanza, questa importante onorificenza.

Pieve di Soligo ha ottenuto il titolo di città non per meriti quantitativi, legati al numero degli abitanti, ma per meriti qualitativi considerando i personaggi illustri e le eccellenze sportive, culturali, enogastronomiche e paesaggistiche di una terra che si trova al centro del sito Unesco delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.

Tutto è partito dall’intuizione dell’assessore Danilo Collot, che ha proposto alla giunta pievigina di iniziare un percorso ambizioso che ha portato ad ottenere un riconoscimento che arriva in un anno complicato nel quale, però, il Comune non è stato a guardare, lavorando anche alla sfida della Capitale Italiana della Cultura.

Anche grazie a questa avventura, in Italia si è parlato di Pieve di Soligo non solo per i bollettini dei contagi e dei ricoveri per il Coronavirus, ma soprattutto per la visione che questa comunità ha per il suo futuro nel quale la cultura, lo sport, l’enogastronomia di qualità e la valorizzazione delle vite illustri saranno al centro di un progetto di rigenerazione a 360 gradi che coinvolgerà tutto il Quartier del Piave.

Erminda Brunelli, presidente della Pro Loco di Pieve di Soligo, ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’impegno dimostrato nel mettere al centro della scena nazionale la comunità pievigina, partecipando a tante iniziative che hanno dato lustro alla cittadinanza.

Monsignor Nadal ha evidenziato le figure illustri di Pieve di Soligo, come il beato Giuseppe Toniolo, per i contributi dati al territorio e Fabio Decet, presidente della sezione di Pieve di Soligo dell’Associazione nazionale Artiglieri d’Italia, non ha nascosto il suo orgoglio per questo titolo e ha ricordato che già nel 1934 il Gruppo di Pieve di Soligo dell’Associazione Arma D’Artiglieria raggruppava l’intero Quartier del Piave, distinguendosi per importanza in tutto il territorio.

Anche gli alpini non vedono l’ora di festeggiare questo titolo con tutta la comunità e Albino Bertazzon, capogruppo delle penne nere di Pieve di Soligo, ha spiegato che quando sarà superata l’emergenza sanitaria si impegnerà per organizzare uno spiedo in piazza con l’obiettivo di onorare questo importante riconoscimento.

Insomma, da oggi i pievigini non potranno più essere definiti “paesani” ma “cittadini” anche se ciò che conta veramente sono i valori e il senso di appartenenza alla comunità che Pieve di Soligo non ha perso neanche davanti alla dura prova rappresentata dalla pandemia.

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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