La vicenda di Patrick George Zaki è finita tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri a Pieve di Soligo, dove i consiglieri pievigini hanno stabilito all’unanimità di sollecitare il governo italiano a conferire la cittadinanza italiana per meriti speciali al giovane ricercatore egiziano che in questo momento si trova in carcere.
In un primo momento, c’è chi aveva capito che il Comune di Pieve di Soligo potesse attribuirgli direttamente la cittadinanza italiana ma, dopo un’attenta analisi dell’assessore Elena Bigliardi, si è compreso che mancavano alcuni requisiti e che intanto si poteva sollecitare il governo a portare avanti questa istanza.
Il sindaco Stefano Soldan si è detto soddisfatto per questa grande prova di civiltà e di rispetto dei valori democratici da parte del consiglio comunale di Pieve di Soligo, ringraziando anche l’opposizione pievigina per aver condiviso l’iniziativa.
Zaki, ricercatore 27enne della Ong egiziana Egyptian Initiative for Personal Rights, nell’agosto 2019 si è trasferito in Italia per partecipare al Gemma, un corso di laurea magistrale dell’Università di Bologna, inserito nel programma Erasmus Mundus, con un curriculum dedicato agli studi di genere e delle donne.
La mattina del 7 febbraio 2020, rientrando nel suo Paese per una visita ai familiari nella sua città natale, Mansoura, degli agenti dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale (Nsi) egiziana lo hanno preso in custodia all’aeroporto del Cairo, facendolo sparire per le successive 24 ore.
Come riferito dai suoi legali, in questo lasso di tempo Patrick è stato picchiato, sottoposto ad elettroshock, minacciato ed interrogato circa il suo lavoro e il suo attivismo tra diritti umani e civili.
Patrick George Zaki, che ora è in stato di detenzione preventiva e potrebbe rimanere in carcere ancora molto tempo, rischia dai cinque anni all’ergastolo.
Le accuse che gli hanno rivolto sono le stesse che colpiscono le persone che svolgono attività lecite secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi anni centinaia di attivisti, ricercatori, avvocati ed esponenti di organizzazioni per i diritti umani.
Zaki si è speso anche per l’affermazione dei diritti delle minoranze, dalla Lgbtq fino alle comunità cristiane cacciate dal nord del Sinai a causa dell’avanzata dello Stato Islamico.
“Deve rimanere alta l’attenzione e la pressione da esercitare quotidianamente affinché Patrick venga finalmente liberato, forti di un sentimento che condanna la violenza e qualsiasi sopruso, qualsiasi mancato rispetto dei diritti base dell’Uomo, condivisi storicamente dalla nostra città – ha affermato l’assessore Elena Bigliardi – Per questo, con la delibera consiliare, chiediamo che il governo italiano conferisca la cittadinanza italiana per meriti speciali a Patrick, in riferimento del 2^ comma dell’articolo 9 della legge sulla cittadinanza italiana”.
“Abbiamo espresso solidarietà, sostegno e vicinanza alla famiglia e alle Università di Bologna e Granada – conclude – e chiediamo al governo italiano di impegnarsi a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune la nostra istanza, con particolare riferimento all’Unione Europea, affinché si attivino per il rilascio di Zaki”.
(Foto: web).
#Qdpnews.it