“Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana” si candidano a Capitale Italiana della Cultura 2022

Non si nasce capitale della cultura ma lo si diventa e noi faremo di tutto per portare a casa questo traguardo”: con queste parole il vicesindaco di Pieve di Soligo, Luisa Cigagna, ha voluto commentare la presentazione del nuovo dossier di candidatura di “Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana” a Capitale Italiana della Cultura 2022.

Un progetto importante che nasce dal grande lavoro di una squadra eterogena che, dopo aver sostenuto la candidatura della città di Parma a Capitale Italiana della Cultura anche per il 2021, ora sta lavorando per quello che in molti hanno considerato un sogno condiviso da varie realtà del territorio.

Questi argomenti sono stati al centro dell’incontro di questa mattina, sabato 1 agosto, nella sala consiliare della nuova sede municipale di Palazzo Vaccari a Pieve di Soligo.

Presenti all’appuntamento il sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan, il vicesindaco e assessore alla cultura Luisa Cigagna, il dottor Marco Zabotti, in veste di moderatore e di coordinatore territoriale del progetto di candidatura, il dottor Federico Della Puppa, coordinatore tecnico del progetto, insieme ad alcuni rappresentanti della Fondazione Francesco Fabbri, che si è occupata del coordinamento generale, e altri sostenitori dell’iniziativa.

Il vicesindaco Cigagna ha spiegato che all’inizio questa candidatura aveva suscitato delle perplessità che, in poco tempo, sono state superate dall’entusiasmo e dalla solidarietà di un territorio che ha saputo comprendere l’importanza di un progetto capace di far percepire Pieve di Soligo e l’Alta Marca Trevigiana sotto una nuova veste.

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Un territorio decentrato ma non marginale per il quale si sta pensando ad una trasformazione culturale che sia in grado di sviluppare nuove sinergie coinvolgendo istituzioni, associazioni, imprese e cittadini per renderli consapevoli delle tradizioni e ma anche dei processi di innovazione in corso.

Siamo partiti con un sogno – ha affermato il sindaco Soldan – e, visto quello che sta succedendo in questo 2020, abbiamo deciso di sostenere la candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura anche per il 2021. Queste idee stanno andando avanti e altri colleghi sindaci hanno collaborato con delle proposte specifiche. Pieve di Soligo avrà la sua vetrina nazionale e internazionale a Parma proprio per il nostro impegno nell’aiutare la città per la sua riconferma a Capitale Italiana della Cultura anche per l’anno prossimo”.

“Abbiamo bisogno di mettere in campo nuove sinergie – ha spiegato il dottor Zabotti – e speriamo di dare un’ulteriore continuità a questo progetto. C’è anche la proposta di creare un club con le altre città trevigiane candidate a diventare Capitale Italiana della Cultura. Il nostro piano pone l’attenzione su due livelli di paesaggio: il paesaggio culturale e il paesaggio sociale per valorizzare il territorio partendo dalle persone che lo abitano e promuovendo la cooperazione”. Il dottor Federico Della Puppa ha presentato i punti di forza del dossier di candidatura parlando dei progetti attivatori (decostruzione generativa, “paesagire digitale”, albergo diffuso e Distretto del Cibo) che attiveranno il processo di cambiamento verso il territorio di domani.

I progetti moltiplicatori, come il Parco Letterario, il Polo del Gusto e il Parco degli Artisti, sono invece dei percorsi virtuosi che il territorio sta intraprendendo per costruire il proprio futuro.

Inoltre, spazio anche per produzioni creative tra arti e pensiero che si strutturano a partire dal patrimonio culturale reinterpretandolo in chiave contemporanea come opportunità di riflessione, contaminazione e sviluppo.

Realtà come la Via del sacro e della bellezza o le Vie dell’acqua rappresentano invece dei sistemi che relazionano parti differenti del territorio che hanno in comune un elemento fortemente identitario del luogo, valorizzandolo nella sua complessità.

Ben 65 i patrocini da enti, associazioni, fondazioni, banche, istituti scolastici e universitari, imprese e soggetti privati coinvolti in questo progetto che vede Pieve di Soligo come promotore e capofila ma che potrà dare buoni frutti soltanto con l’impegno di un territorio che dovrà imparare a concepire questa sfida come una battaglia comune.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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