E’ morto a seguito di una lunga malattia, che lo ha costretto a letto negli ultimi mesi, Guido Collet. Aveva 88 anni. Era conosciuto nella comunità pievigina e in tutta la provincia per essere stato con il fratello Rino alla guida della omonima e storica azienda di costruzioni metalliche che chiuse i battenti a cavallo degli anni’90.
I fratelli Collet, partendo dalla bottega artigiana di fabbro del papà Giovanni, riuscirono a farne un’azienda leader a livello internazionale del settore e a farsi valere per professionalità e competenza.
Guido Collet era conosciuto soprattutto nel Quartier del Piave con il soprannome di Foghetto, preso dal bisnonno, e di cui andava fiero, forse anche perché ne rispecchiava in parte il carattere. “E’ stato un mancato emigrante – ricordano i famigliari –. Cominciò a lavorare nella bottega del papà a 12 anni. Poi doveva partire per l’estero nei primi anni ‘50 e un amico a Treviso lo convinse a rimanere e fidarsi del boom economico che era agli albori. Tornò a casa e ripartì dalla bottega seguendo il consiglio dell’amico. Poi l’azienda grazie al duro lavoro, negli anni si ingrandì diventando una grande industria”.
La Collet fece davvero grandi opere: tra le commesse più famose il grattacielo di Praga, lo stadio delle Alpi, l’aeroporto di Fiumicino, la Snaidero, il parcheggio del Tronchetto. Gran lavoratore Guido Collet realizzò con il fratello anche molti altri fabbricati nella provincia e un po’ ovunque.
La sua morte ora ha destato molto cordoglio in paese, e ha lasciato nel dolore Rina, i 4 figli, la nuora i generi, i nipoti e la pronipote, oltre al fratello e ai molti amici che lo apprezzavano. Mercoledì 4 dicembre alle 19 sarà pregato il rosario a suffragio nel duomo di Pieve, dove giovedì 5 dicembre alle 15 sarà celebrato il funerale.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Onoranze funebri Colletto).
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